Il consiglio di amministrazione della Rai ha di fatto messo alla porta il direttore per l'offerta informativa Carlo Verdelli, spingendolo alle dimissioni. Questo è quanto accaduto al di là dei giri di parole nella riunione del Cda di ieri. Il piano di riforma del sistema informativo dell'azienda proposto da Verdelli, atteso da tempo, è stato infatti oggetto di pesanti critiche da parte di alcuni membri del Consiglio, che hanno parlato della necessità di un suo accantonamento. E lo stesso direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto, che aveva fortemente voluto Verdelli a capo della task force che avrebbe dovuto riformare l'informazione Rai, ha parlato della necessità di una "rivisitazione" del progetto che prevede tra l'altro il trasferimento del Tg2 a Milano e l'integrazione tra Rainews e i Tg regionali.

Addio, Rai ingrata

Tutto da rifare, insomma. Così, a fine riunione, preso atto dello stop del Cda, Verdelli ha dichiarato all'Ansa: "Una persona perbene non può che prendere atto che non gode più della fiducia dei vertici e rassegnare le sue dimissioni. Non ci può essere un direttore che non ha la fiducia del consiglio di amministrazione". Dopo mesi e mesi di frizioni, anche con la presidente della Rai Monica Maggioni, di ritardi e di critiche, sfociate tra l'altro nell'addio del suo vice, Francesco Merlo, Verdelli ha dovuto così alzare bandiera bianca.

La posizione della Rai

In serata la Rai ha rilasciato un comunicato in cui dopo aver espresso il rammarico di rito per le dimissioni di Verdelli, ha precisato che il suo lavoro "resterà come una preziosa base da cui far proseguire il confronto necessario al varo del Piano finale".

E adesso? Probabilmente lo stesso Campo dall'Orto, verrà messo in forte discussione. E c'è già chi affila le armi per la resa dei conti: "Il fallimento di questo vertice non si può esaurire nelle dimissioni di Carlo Verdelli - affermano i vertici dell'usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica -. La creazione della nuova struttura è la principale, e nei fatti unica, scelta dell'attuale vertice sull'informazione.

Questa vicenda non può chiudersi qui". Intanto l'agenda prevede che l'11 gennaio ci sia un nuovo incontro sul Piano per l'informazione, che dovrebbe portare al voto finale sulla riforma il 18 gennaio in Cda, per poi affrontare il vaglio della Commissione di vigilanza la settimana successiva.