Lo si capiva già dall'inizio della sigla della prima puntata de "La porta rossa" trasmessa a fine febbraio su Rai 2: quelle immagini da "True detective" all'italiana con i panorami delle strade ampie e le circumvallazioni. Da quella bella canzone americana della sigla cantata da Charlie Winston che faceva tanto prodotto di nicchia "per chi ha gli occhi per vedere".

Solo attori teatrali

Ma la grandezza della serie in 10 puntate che è andata in onda in un giorno ballerino della settimana è data a nostro giudizio dalla coppia Lucarelli-Rigosi che insieme agli atri sceneggiatori Sofia Assirelli e Michele Cogo hanno prodotto un noir all'italiana di grande interesse.

Solo attori teatrali come Lino Guanciale potevano interpretare con successo il fantasma di Leonardo Cagliostro questo commissario triestino che muore dopo un'azione solitaria ed avventata alla ricerca dello spacciatore "Il messicano" freddato però da altra mano che finisce anche il mal. La vita dopo la morte in una fiction arricchisce il genere di un elemento nuovo: quello del fantasy che nelle immagini televisive a noi non piace: in quelle letterarie salviamo Lewis "Perelandra" e Bioy Casares "L'invenzione di Morel". Leo lascia Anna Mayer, la bella e brava Gabriella Pession, la Pm da cui si stava separando e tutti gli uomini della sua squadra: Stefano, Stella,Valerio, etc...

Nessun rimpianto per l'altro Pm

Nessun rimpianto per l'altro Pm Antonio Piras, ma poi i Pm della fiction italiana devono sempre chiamarsi così? Ognuno reagisce a suo modo: "Di fronte alla morte ognuno è solo, chi muore ma anche chi rimane. C’è chi si chiude in se stesso e si sforza di pensare ad altro, chi prova a sfinirsi sperando che la stanchezza possa cancellare il dolore, chi per fortuna ha qualcuno da amare e che gli sta vicino nei momenti peggiori.

Ma a volte non basta così si finisce per accettare la propria solitudine. Fino a che succede qualcosa di inaspettato e quello che prima ci sembrava impossibile adesso non lo è più". Ecco il segreto: tanta buona scrittura e Trieste dove non a caso sono nati fior di letterati.