Un botta e risposta senza esclusioni di colpi. Il video dello scontro tra Filippo Facci e l'avvocato di cicciolina ha fatto il giro del web scatenando polemiche e divisioni social. In tanti hanno chiesto a Barbara D'Urso di selezionare con più rigidità gli invitati. C'è chi ha invitato Mediaset ad intervenire energicamente per quanto accaduto nel corso di Domenica Live. Nelle ultime ore sono emersi nuovi particolari sull'acceso confronto televisivo. Facci ha raccontato ai giornalisti di Libero di aver abbandonato lo studio durante il break pubblicitario.

'Una situazione surreale ed una discussione assurda'. L'inviato del quotidiano diretto da Feltri ha ammesso di aver sbagliato ad agire in maniera veemente agli insulti dell'avvocato Di Carlo: 'Non dovevo mettergli le mani in faccia'. Nel corso della pausa il giornalista ha preferito lasciare gli studi del talk show di Canale 5.

Break pubblicitario di fuoco

In studio la discussione è proseguita tra il figlio di Cicciolina e Karina Cascella. Quest'ultima ha spiegato di essere stata 'aggredita' verbalmente da Ludwig. Nel frattempo Di Carlo si è accomodato nel parterre riservato agli ospiti con la D'Urso che ha invitato l'avvocato a tornare tra il pubblico. La situazione è diventata nuovamente incandescente e la conduttrice ha chiesto l'intervento della security per ripristinare la calma in studio.

La diretta è ripartita senza Facci e l'avvocato di Ilona Staller. Nonostante ciò la discussione si è nuovamente accesa con un duro confronto tra Ludwig e Francesca De Andrè.

'Mio figlio non ha alzato un dito su Karina'

Quest'ultima ha rimproverato il ventiquattrenne per aver rivolto parole pesanti alla Cascella. Per evitare ulteriori problematiche la D'Urso ha deciso di trattare un altro argomento previsto in scaletta.

Successivamente la questione si è spostata sui social network con un post pubblicato da Cicciolina. La diva dell'eros ha sottolineato che il figlio non ha sfiorato neanche con un dito Karina Cascella. 'Chiunque riferisca il contrario sarà denunciato per diffamazione'.