Si erano conosciuti nel 2007 nella hall di un albergo di Roma. Lui, immancabile sigaro e altrettanto onnipresente camicia nera, è il regista dell'eros, Tinto Brass. Lei, Caterina Varzi, avvocato e psicoanalista, all'epoca rappresentava una società di produzione cinematografica di un film che poi non si è più fatto. Da quel giorno, non si sono più lasciati e il prossimo 3 agosto si sposeranno. Una cerimonia intima e domestica che Brass considera la felice conclusione della sua esistenza. Un matrimonio non per ricomiciare una nuova vita, ma per morire bene quando sarà il momento.

'A lei consegno le chiavi della mia vita'

E' un Tinto Brass inedito quello che si racconta in un'intervista al Corriere della Sera. Il padre del cinema erotico italiano sposerà il prossimo 3 agosto Caterina Varzi, 56 anni, la donna diventata "musa ermeneutica", seducente compagna di vita. Lei l'ha fatto rinascere e gli ha fatto ritrovare la memoria all'indomani dell'ictus che l'ha colpito il 16 maggio 2010. Brass, per molti anni è stato sposato a "Tinta", alias Carla Cipriani morta nel 2006, con cui ha avuto una complicità totale nella vita, nel cinema e nel sesso. Ora convola nuovamente a nozze, stavolta però per concludere felicemente e degnamente la sua esistenza. Ossessionato dalla paura della solitudine, come di diventare solo un "vecchio patetico", di non essere più in grado di badare a se stesso e di perdere la dignità, il regista ha raccontato di aver affidato a Caterina le chiavi della sua vita.

Sarà lei, diventata indispensabile, a decidere per lui quando sarà ora di staccare la spina, dopo aver fatto l'ultimo viaggio, magari alla volta di una clinica svizzera. Brass parla esplicitamente di eutanasia, da praticare quando si troverà in una condizione grave e irreversibile.

Le nozze

Nozze d'amore, certo, di passione a cui Brass non rinuncia mai, ma anche di conclusione.

Il matrimonio sarà una cerimonia veramente intima, celebrata nella casa dell'attore a Isola Farnese il prossimo 3 agosto alla presenza di 4 testimoni. Una scelta che è stata discussa insieme a lungo, frutto di un reciproco sentire autentico e di un patto molto forte, come confermato da Caterina Varzi che dal 2010 ha abbandonato le sue attività professionali per diventare assistente a tempo pieno, nella vita e nel lavoro del sacerdote del cinema erotico italiano.

"Veniamo entrambi da grandi tempeste emotive dovute alla paura di morire", ha confermato la "Circe paziente" del regista, al Corriere della Sera. Brass per l'emorragia cerebrale che lo ha colpito nel 2010, il momento più drammatico e difficile della sua vita in cui aveva anche pensato al suicidio, buttandosi giù dalla finestra dell'ospedale. Lei, invece, ha avuto paura di morire dopo un tumore che l'ha colpita all'inizio di quest'anno. Insieme hanno parlato a lungo di eutanasia, decidendo di aiutarsi reciprocamente anche in questo senso. Ecco perché hanno deciso di suggellare il loro accordo con il matrimonio.

Nessun tornaconto economico

Alla domanda maliziosa dell'intervistatore, segue risposta pronta di entrambi.

In quest'unione non c'è nessun interesse economico. Anche perché Brass lo spiega candidamente: non ha proprietà. Non ci sono conti in banca né pensioni. Il suo "tesoro" è l'archivio cinematografico. E Caterina intende promuovere la cinematografia del regista di culto del cinema erotico italiano dal film "La chiave" in poi, organizzando mostre ed eventi come già fa. E solo perché gli è grata di essere stata scelta quale musa "ermeneutica" nel senso che lo ispira e insieme lo interpreta.