Non è l’Arena sbarca in prima serata nella domenica di La7. È un Massimo Giletti molto carico quello apparso oggi nella conferenza stampa per la presentazione del nuovo programma e voglioso di rivincite contro la sua ex emittente. Quella televisione pubblica a cui non ha mancato di lanciare più di qualche frecciatina.

La guerra degli ascolti

Grande attesa anche per la sfida con Che tempo che fa di Fabio Fazio che, a caccia del riscatto negli ascolti, domenica ospiterà il candidato premier del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio. Una sfida di share su cui però Giletti ha voluto fare una precisazione chiara sottolineando che i budget per le due trasmissioni sono nettamente sbilanciati a favore di Fazio.

Sugli obiettivi Giletti e il direttore di rete di La7, Andrea Salerno, hanno giocato un po’ al ribasso sottolineando che la domenica di La7 vale, in media, l’1,7% di share. È chiaro che con Non è l’Arena ci si attende un notevole passo in avanti. “Se riusciamo a fare il 4% siamo degli eroi”, ha detto Giletti. Perché in onda proprio la domenica? “In Rai è stata fatta l’operazione Montalbano al mercoledì”, ha spiegato il direttore di rete Salerno, “e visto che Non è l’Arena sarebbe dovuta andare in onda proprio il mercoledì abbiamo scelto la domenica perché era l’unica serata in cui Raiuno non poteva cambiare programmazione per via di Fazio”.

Si comincia dall'arresto di Tulliani

Domenica 12 si comincia col botto del caso Tulliani.

Perché si dà il caso che proprio grazie all’inviato del programma di Giletti si è arrivati all’arresto a Dubai del latitante Giancarlo Tulliani. Ospite in studio ci sarà anche Valter Lavitola. Non è l’Arena porterà in tv approfondimenti, inchieste e documenti inediti. Il nome del programma è un omaggio a Gianni Boncompagni, inventore di Non è la Rai.

“Una volta Boncompagni mi disse: quando sei in difficoltà prova ad essere ironico”, ha ricordato Giletti, “e questo è un po’ un modo di ricordarlo”. Klaus Davi dovrebbe essere ospite fisso e non mancherà, spesso e volentieri, la presenza di Fiorello che fu uno dei primi a schierarsi dalla parte di Giletti alla notizia della sua mancata presenza nei palinsesti Rai.

La Rai è una ferita aperta

Un argomento assai doloroso per il conduttore che ha ricordato la rottura del rapporto con Viale Mazzini e le lacrime nel comunicare alla sua squadra la chiusura della trasmissione.

Al posto di Giletti la Rai guidata da Mario Orfeo ha scelto Domenica In condotta dalle sorelle Cristina e Benedetta Parodi. Una scelta che non sta pagando, almeno per il momento in termini di ascolto, e che ha provocato anche l’ironia di Giletti: “Il problema non sono le Parodi, ma se fai le polpette al posto dell’informazione poi ti devi interrogare”. Dopo Giletti si appresta a lasciare la Rai anche Milena Gabanelli, storica conduttrice di Report, che ha presentato le dimissioni che diventeranno effettive dal prossimo 15 novembre. Anche su questo tema Giletti non è stato tenero e ha invitato i vertici di viale Mazzini a spiegare il motivo della doppia “epurazione”. E, ora, non è affatto escluso che la Gabanelli possa seguire proprio la rotta tracciata da Giletti. Salerno, infatti, non ha nascosto che presto La7 potrebbe presentare un’offerta alla Gabanelli, o quantomeno cominciare un dialogo più approfondito, visto che un contatto c’è già stato.