La famosa serie The Walking Dead, ispirata ai fumetti di Robert Kirkman, sta subendo un notevole calo di ascolti, sempre più lontana dal successo delle prime stagioni. Che la serie abbia ormai fatto il suo tempo? La storia comincia a mancare di originalità? The Walking Dead è forse destinato a "morire"?
The Walking Dead: l'inizio
La serie inizia con Rick Grimes, protagonista indiscusso, che si risveglia da un coma durato mesi, ritrovando una civiltà distrutta, dove le città sono state invase dai "morti viventi". L'uomo riesce dopo diverse peripezie a ritrovare sua moglie e suo figlio, unendosi a un gruppo di sopravvissuti che vive nascosto nelle campagne.
Da qui in poi il protagonista si ritrova a dover sopravvivere e, allo stesso tempo, proteggere i suoi cari non solo dal pericolo che costituiscono gli zombie, ma anche da altri sopravvissuti, i quali spinti dalla disperazione, non esistano a compiere i gesti più efferati pur di prevalere sull'altro e continuare a vivere. Durante il suo peregrinare alla ricerca di un rifugio dove poter cominciare una nuova vita, Rick e i suoi compagni affronteranno situazioni che li segneranno a vita. Lo stesso Rick, dapprima altruista e fiducioso, inizierà a mostrarsi più diffidente nei confronti del prossimo e, in seguito, non esiterà a uccidere per garantire la salvezza del suo gruppo.
Obiettivi e tematiche
L'obiettivo principale dei protagonisti, oltre a sopravvivere, è trovare una cura al virus che ha scatenato l'avvento degli zombie. Tale obiettivo è presente nella prima stagione e, poi, nella quarta stagione dove subentra il personaggio Eugene Porter, il quale afferma di essere in grado di trovare una cura, cosa che in seguito si rivela essere una bugia.
Tolta la speranza di una eventuale cura, l'obiettivo dei personaggi diventa quello di trovare un posto nuovo dove ricominciare, un rifugio sicuro dove formare delle famiglie e crescere dei figli. Un posto simile sembra esistere nella cittadina di Alexandria, messa in piedi da diversi gruppi di sopravvissuti, che accolgono chi ne ha bisogno e chi reputano essere una brava persona.
La pace, tuttavia, non può regnare, perché altri gruppi dalle intenzioni poco amichevoli, si presentano volta per volta a ledere la sicurezza del gruppo di Rick, costretto a una lotta continua per la sopravvivenza. Le tematiche che la serie affronta e che l'autore ha sempre voluto trasmettere allo spettatore è l'immagine di una società distrutta, dove gli uomini perdono del tutto la loro umanità e, invece che collaborare e affrontare la minaccia degli zombie, lottano a vicenda, pur di prevalere sull'altro. Gli zombie, infatti, costituiscono solo il "contorno" della serie, poiché al centro dell'attenzione sono le azioni degli uomini, dalle più nobili, alle più meschine, in un mondo andato a rotoli.
I cattivi della serie
Nell'universo di The Walking Dead è difficile stabilire chi sia buono o cattivo o cosa sia giusto o sbagliato, dato appunto le drammatiche circostanze e l'ambiente dove agiscono i vari personaggi. Tra i tanti personaggi che hanno dato filo da torcere al gruppo di Rick, però, due spiccano per la propria crudeltà: il Governatore, apparso nella terza stagione, e Negan, apparso nella settima. Il Governatore si rende colpevole di aver distrutto la prigione abbandonata dove si erano stabiliti Rick, i suoi compagni e altri sopravvissuti. Viene poi ucciso da Michonne, uno dei personaggi principali della serie. Negan, invece, appare alla fine della sesta stagione e rimane un personaggio centrale per il resto della settima.
A capo di un consistente gruppo di persone, chiamate i "Salvatori", prende in ostaggio Rick e i suoi compagni, uccidendo due di loro. La prima puntata della settima stagione è, infatti, quella che ottiene il più alto numero di ascolti, dato il modo cruento con il quale vengono uccisi due personaggi principali. Da questo episodio in poi, tuttavia, The Walking Dead si avvierà verso la fine del suo successo.
La delusione dei fan
La settima stagione, tuttavia, non supera le aspettative dei fan. Fatta eccezione per il primo episodio, infatti, gli episodi che seguono sono un semplice ripetersi di discorsi e frasi dette innumerevoli volte. Subentrano altri gruppi e nuovi personaggi, ma in sostanza la settima stagione non è altro che il tentativo dei produttori di "allungare il brodo" per giungere alla "grande battaglia" tra i Sopravvissuti di Rick e i Salvatori di Negan, che avrà inizio nell'ottava stagione.
L'ottava stagione è attualmente in corso, ciò nonostante si continua a riscontrare un notevole calo di ascolti e il successo delle prime stagioni sembra ormai un ricordo lontano. Robert Kirkman, malgrado tutto, si è sempre mostrato ostinato a portare avanti la serie, dicendo di voler giungere, o addirittura superare, le 20 stagioni, affermando che The Walking Dead non ha e non avrà mai una fine.
Mettendo da parte la sicurezza dell'autore, è innegabile che The Walking Dead non incontri più tanto facilmente il favore del pubblico e, se molti fan ancora lo sostengono, tanti altri lo criticano duramente o hanno smesso di seguirlo, lamentandosi non solo della bassa qualità degli effetti speciali, ma anche e soprattutto della banalità dei dialoghi e delle scene insensate o messe solo come riempitivo.
The Walking Dead riuscirà a resistere e a superare addirittura le 20 stagioni come spera il suo famoso autore? Oppure soccomberà all'evidente calo di ascolti che la costringeranno a chiudere i battenti? E' motivata la testardaggine dell'autore a continuare The Walking Dead o la cosa migliore per salvaguardare una serie che per tanti anni ha regalato emozioni ai suoi spettatori è concluderla il prima possibile, dandogli un finale dignitoso? La scelta sta solo ai produttori e solo il tempo potrà dire se l'ottava stagione di The Walking Dead verrà rivalutata o meno dai fan e se ritroverà il consenso perduto.