I suoi primi 60 anni. Quelli di Sharon Stone, l'attrice che il prossimo 10 marzo taglierà questo importante traguardo e che ha deciso di festeggiare questa ricorrenza facendosi e facendo un regalo ai suoi fan: su Instagram, infatti, la diva ha postato una foto senza trucco. Intorno a lei, aria di party: palloncini, un regalo dei figli. E poi lei, la donna che ha fatto sognare intere generazioni di uomini, e che oggi non nasconde nulla. Forse può permetterselo, visto che per lei gli anni paiono non passare davvero mai. Oppure ha semplicemente il coraggio delle donne che si piacciono e che, quindi, non hanno bisogno di troppi artifici.

Anche il "New York Times" è sceso in campo per celebrare al meglio Sharon Stone, dedicandole un servizio piuttosto sensuale, giusto per dimostrare che non solo il suo viso non invecchia, ma nemmeno il corpo. La modella, attrice, donna da cover e produttrice, il prossimo 10 marzo non sarà a Meadville, in Pennsylvania, dove è nata nel 1958 da genitori di origini irlandesi. Poco importa, probabilmente, visto che già a 21 anni aveva spiccato il volo trasferendosi nella "Grande Mela", prima di prendere casa nel New Jersey.

Indossatrice bellissima grazie agli occhi blu, ai capelli biondi e ad un fisico praticamente perfetto, è stata presto ricercata dai magazine per le copertine, e scelta per pubblicizzare i panini di Burger King.

Perché di Sharon Stone non si può sceglierne una parte; non si saprebbe quale preferire; va scelta tutta. E così ha fatto Woody Allen, scopritore del talento della giovane modella anche come attrice.

Sharon Stone goes to Hollywood

Il debutto sul set, per Sharon Stone, è avvenuto all'inizio del decennio che, in parte, ha ricalcato gli spensierati Anni '60.

Nel 1980, infatti, ha avuto una parte in "Stardust Memories". L'anno dopo è stata protagonista di "Benedizione mortale" di Wes Craven. Ha recitato in un paio di kolossal d'avventura, quindi Paul Verhoeven le ha affidato il ruolo di partner di Arnold Schwarzenegger in "Total Recall - Atto di forza" nel 1989.

Verhoeven è stato il regista che l'ha ingaggiata anche per "Basic Instinct" dopo il rifiuto di Geena Davis.

E questa è stata la pellicola che ha donato l'immortalità a Sharon Stone, per sempre provocante e sensuale nell'immaginario maschile. Il suo accavallare le gambe, mostrandosi senza mutandine, è diventato una scena cult. In tanti hanno provato ad imitarla, un po' come con Marilyn Monroe e il suo vestito bianco che si alzava. Con questo film ha vinto un Golden Globe come miglior attrice, e i suoi scatti hanno cominciato ad andare a ruba.

Nel 2006 ci ha riprovato con il sequel di "Basic Instinct" e sequenze ancora più spudorate. Questo film, però, ha incassato meno del suo costo. Nessun'altra pellicola è risultata indimenticabile, ma Sharon Stone è andata avanti per la sua strada: "Sliver", "Pronti a morire", "Lo specialista" con Stallone e "Trappola d'amore" con Richard Gere.

Il secondo Golden Globe è arrivato per "Casinò" di Martin Scorsese, al fianco di Robert De Niro (1996).

L'Italia ha una predilezione per l'icona sexy di "Basic Instinct". Spesso Sharon Stone è stata ospite dei programmi televisivi nostrani, come il Festival di Sanremo (2003). Ha recitato pure per Pupi Avati in "Un ragazzo d'oro" (2014).

Una donna sempre sulla cresta dell'onda, anche per le scelte lontano dal set. Praticante buddhista, democratica, ha avuto due mariti, tre figli adottati e diverse relazioni.