Franca Leosini, conduttrice di 'Storie Maledette', nella prima puntata della sedicesima edizione del programma, ha trasmesso l'intervista fatta Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Le due donne stanno scontando la pena nel carcere di Taranto per l'omicidio di Sarah Scazzi. 'Sarah Scazzi: quei venti minuti per morire ' è stato seguito da 1 milione e 855 mila spettatori raggiungendo il 7,5% di share. L'intervista sarà trasmessa in due parti. Si prevedono ottimi ascolti anche per la seconda puntata che andrà in onda domenica 18 marzo, in prima serata su Rai 3.
Franca Leosini si è recata nel carcere di Taranto in cui le due donne scontano la condanna all'ergastolo. Sabrina e Cosima hanno raccontato 'la loro verità'. La giornalista ha intervistato Sabrina Misseri in modo pressante porgendole domande dure e intime. Zia e cugina cugina hanno descritto la ragazzina come una vittima carente d'affetto. Le due donne sono state intervistate in separata sede.
Sabrina Misseri ha pianto ricordando il bullismo che avrebbe subito alle scuole medie
Sabrina e Cosima, seppur intervistate in momenti diversi, hanno entrambe affermato che Sarah fosse una ragazzina carente d'affetto. Sarebbe questo il motivo che avrebbe spinto la quindicenne a passare molto tempo a casa della cugina.
La zia Cosima ha asserito che Sarah le avrebbe domandato d'adottarla, poiché la famiglia d'origine non sarebbe stata in grado di darle l'affetto che invece trovava in casa Misseri. La stessa casa in cui il 26 agosto del 2010 Sarah ha trovato la morte. Sabrina ha risposto alle domande della giornalista anche quando queste hanno toccato la sua sfera più intima.
Ha negato di essere stata gelosa del rapporto che si era instaurato tra Sarah e Ivano Russo, oggetto del contendere. Sabrina all'epoca dei fatti era ossessionata da Ivano con cui aveva rapporti fisici, senza però essere la sua fidanzata. Proprio il rifiuto di Ivano avvenuto in auto, secondo la sentenza che ha condannato Sabrina all'ergastolo, è il motivo che ha fatto scaturire l'omicidio.
Sabrina Misseri nella prima parte dell'intervista, ha continuato ad affermare di essere stata dipinta come un mostro, in base ad alcune frasi molto pesanti, estratte da un contesto di grande affetto. Sabrina Misseri come ai tempi dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah, è apparsa molto convincente e addolorata. La giustizia però ha riconosciuto la piena colpevolezza delle due donne in tutti i tre gradi di giudizio, ricostruendo i momenti in cui s'è consumata la tragedia. Sarah si era recata a casa Misseri e aveva litigato con Sabrina e Cosima per via di Ivano. Dopo essere uscita da casa Misseri la zia e la cugina l'hanno raggiunta trascinandola nuovamente nell'abitazione dove l'hanno uccisa. Il corpo della ragazzina è stato portato nel garage e poi trasportato nel pozzo di contrada Mosca.