Nella nuova guerra dei diritti d'autore, la Siae avrebbe assoldato degli investigatori privati della Ifi Advisor. Lo scopo sarebbe stato quello di scoprire i segreti e gli eventuali illeciti attuati dalla concorrente Soudreef, società a cui soni passati artisti del calibro di Fedez, Gigi d'Alessio e anche il 'fenomeno Social' Fabio Rovazzi. A svelare il clamoroso retroscena è un'inchiesta de l'Espresso firmata da Emiliano Fittipaldi che sarà pubblicata domenica 24 giugno sul settimanale del direttore Marco Damilano.

Investiti 400 mila euro in una società d'investigazione

Stando alle parole di Fittipaldi, la Siae sono anni che combatte una guerra contro Soundreef, la nuova s.p.a. che ha rivoluzionato il mondo dei diritti d'autore rompendo il monopolio. Secondo l'inchiesta de l'Espresso, la Siae avrebbe investito 400 mila euro in una società di investigazioni, la Ifi Advisor, per cercare di trovare eventuali punti oscuri nell'operato della concorrente Soundreef. La stessa Ifi italiana avrebbe poi subappaltato 'il compito' a Black Cube, un'agenzia israeliana di ex 007 del Mossad. La società di Tel Aviv, da giugno fino a novembre 2017 avrebbe analizzato e 'osservato' le sedi italiane e inglesi di Soundreef, incontrando addirittura (con identità false) gli amministratori dell'azienda.

Tutti gli incontri sarebbero stati persino registrati. L'obiettivo di questo 'lavoro oscuro' era quello di trovare eventuali irregolarità nei contratti con gli artisti, oltreché nella gestione generale della neonata società per azioni. All'intero dossier è stato dato il nome di 'Progetto Spotlight'.

La smentita di Siae

Dopo le anticipazioni dell'articolo targato Fittipaldi, è arrivata immediata la risposta da parte di Siae che in una nota ha smentito categoricamente di aver indagato su altre società e sugli artisti associati ad esse.

Stando alle parole della società di Filippo Sugar, Siae avrebbe operato unicamente con l'intento di tutelare sé stessa e i propri associati. Il lavoro svolto dalla italiana Ifi Advisory avrebbe semplicemente fornito indicazioni circa il panorama internazionale del diritto d'autore. Ogni informazione 'fuori da quelle richieste' sarebbe stata rifiutata dalla stessa Siae.

Insomma un lavoro svolto rispettando in pieno le regole e con l'unico obiettivo di tutelare gli 80 mila associati. Questo è quello che fanno sapere dalla più famosa società di gestione dei diritti d'autore.