Negli anni, la figura di Alberto Angela in qualità di divulgatore scientifico si è evoluta, fino a farlo diventare addirittura una sorta di icona di cultura, grazie al suo carisma e alla sua empatia con il pubblico. Dunque, la scelta di portare un documentario sui beni culturali in prima serata sulla rete ammiraglia della Tv di Stato non sembra proprio un azzardo, ma un progetto ambizioso che punta ad avere un ottimo riscontro da parte degli spettatori.
Durante la conferenza stampa di ieri, Alberto Angela si è mostrato emozionato e soddisfatto del lavoro intrapreso in questi mesi.
Le riprese del documentario si sono tenute la scorsa primavera completamente in notturna per una durata di cinque settimane, durante le quali sono state accumulate centinaia di ore di girato. Inoltre, nel corso del programma, sarà possibile ammirare anche delle scene realizzate a Cinecittà e una serie di ricostruzioni provenienti dagli studi virtuali della Rai, marchio di fabbrica delle trasmissioni di Angela.
Una notte a Pompei con Alberto Angela
Come nel famoso film con Ben Stiller, "Una notte al museo", Alberto Angela durante "Stanotte a Pompei" porta gli spettatori alla scoperta dei noti siti archeologici campani di Pompei, Ercolano, Stabiae e Oplontis, e del Museo archeologico nazionale di Napoli quando i cancelli sono chiusi e la luce, o meglio, la penombra, crea atmosfere uniche.
Il format culturale prenderà il via dalla sommità del Vesuvio, e più precisamente dal cono del vulcano, dal quale il conduttore spiegherà come apparisse diverso agli occhi dei pompeiani nel 79 d.C., ovvero quando si verificò la terribile eruzione che distrusse la città campana. Ad esempio il Monte Somma - il rilievo montuoso che conferisce il noto profilo del complesso Vesuvio-Somma - si formò proprio in quell'occasione.
Nel corso del documentario, il divulgatore scientifico sarà affiancato da diversi personaggi della musica e dello spettacolo come Giancarlo Giannini, il quale leggerà alcuni passi tratti dalle lettere di Plinio il Giovane a Tacito, che descrivono minuziosamente i drammatici momenti dell'eruzione.
Inoltre, le varie fasi del cataclisma sono state ricostruite con effetti decisamente realistici, degni di una produzione di Hollywood.
Infine non mancheranno riprese girate anche con l'ausilio di droni ad Ercolano, Stabia, Oplontis e al Museo archeologico nazionale di Napoli.
La bottiglia d'olio più antica del mondo proveniente da Ercolano
Tra le sorprese del programma, durante la conferenza stampa di presentazione, Alberto Angela ha mostrato anche un'interessante scoperta fatta mentre stava lavorando nei depositi del MANN (acronimo di Museo archeologico nazionale di Napoli), ovvero una bottiglia di vetro proveniente da Ercolano che potrebbe contenere l'olio di oliva più antico del mondo, risalente a più di duemila anni fa.
Tra le altre anticipazioni del programma, c'è la possibilità di vederlo in altissima definizione grazie alla tecnologia Ultra UHD 4K. Dunque, chi possiede un televisore idoneo, potrà collegarsi sulla frequenza 11075 V per seguire "Stanotte a Pompei" in una versione ancora più suggestiva.