I poliziotti neozelandesi hanno dovuto fare i conti con delle 'emergenze' fuori dal comune nella giornata del 13 marzo 2019. Le forze dell'ordine sono state contattate da diversi utenti del web che hanno segnalato l'impossibilità di utilizzare Facebook e Whatsapp. In Italia il 'down day' ha suscitato diverse reazioni, soprattutto su Twitter, uno dei pochi social a funzionare. In Nuova Zelanda le innumerevoli lamentele hanno spinto i poliziotti a dissuadere dal chiamare il numero riservato alle emergenze. Dal punto di vista sociologico si potrebbe evidenziare un'eccessiva dipendenza dal web che avrebbe spinto molti a far ricorso ai tutori della legge.
Questi ultimi hanno sottolineato di non poter risolvere i problemi soci degli utenti di Facebook, a maggior ragione essendo la sede dell'azienda in America. In Australia, invece, le forze dell'ordine sono state previdenti, anticipando le mosse degli utenti del web con la pubblicazione di un messaggio che preannunciava il non funzionamento di Facebook e Instagram. Il post è stato pubblicato sul profilo del South Australian State Emergency Service.
Utenti del web in panico per non aver potuto utilizzare i social network per un giorno
In Australia l'ufficio stampa della polizia ha minimizzato l'accaduto dicendo che nessun utente avrebbe mai chiamato le forze dell'ordine per un problema con i social.
Riguardo le telefonate pervenute alla polizia, si sarebbe trattato di uno scherzo, come si legge sul Daily Mail Australia. L'azienda di Zuckerberg ha reso noto, per tranquillizzare gli utenti sconvolti dall'impossibilità di utilizzare Facebook, di non aver subito alcun attacco informatico nel 'down day'. In seguito è stato pubblicato un altro annuncio per rendere pubblica la notizia della ripresa del servizio.
Instagram ha pubblicato un tweet dicendo: 'Siamo tornati' intorno alle 5 del mattino, mentre le lamentele sul mancato funzionamento di Facebook sono andate man mano a scomparire. Tra gli hashtag più utilizzati: #facebookdown e #instagramdown pubblicati su Twitter durante le quindici ore di malfunzionamento di Facebook. Le cause del disservizio che ha diffuso il panico tra gli utenti dei social network non sono state rese note. Anche un dipartimento di polizia di Canterbury ha cercato di dissuadere gli utenti dal chiamare le forze dell'ordine, lasciando spazio a problemi più importanti con cui la polizia deve fare i conti.