Nella puntata di martedì 24 marzo 2020 de L'aria che tira, programma mattutino condotto da Myrta Merlino su La7, è stato ospite Flavio Briatore. L'imprenditore piemontese ha raccontato la sua esperienza alle prese con la febbre molto alta, la spossatezza e i problemi di respirazione avuti lo scorso dicembre. Sintomi all'epoca catalogati come quelli di una normale influenza ma che invece, come riferito più avanti dal proprio medico curante, nascondevano un infezione da coronavirus.

L'aria che tira, Briatore racconta la sua esperienza con il Covid-19

"A dicembre, per dieci giorni, ho avuto una febbre altissima, dolori ai polmoni e fatica a respirare" ha raccontato Flavio Briatore a L'aria che tira. Il noto imprenditore ha poi ricordato di essere stato a Milano e di aver fatto le lastre e la Tac, i cui dati sono stati analizzati dal dottor Zangrillo. Quest'ultimo, al tempo, non riuscito a capire di cosa si trattasse ma, una volta scoppiata l'emergenza, ha ipotizzato potesse essersi trattato proprio di Coronavirus. "Io sono sempre stato in giro, un po' dappertutto: Dubai, Arabia Saudita, Bahrain - ha spiegato l'ex manager della Formula 1 - Avevo la febbre a 39,6, prendevo la tachipirina e scendeva a 39,2".

"Quando è esploso il virus - ha proseguito Briatore - il dottor Zangrillo mi ha chiamato e mi ha detto 'visti i dati di tutti quanti e visti i risultati della Tac, hai fatto il coronavirus'. Sono stato molto fortunato perché non ho avuto bisogno dell'ossigeno e a casa mia non si è ammalato nessuno".

Briatore sul coronavirus in Italia: 'Credo che tutti quanti l'abbiano sottovalutato'

Nel corso della puntata di oggi de L'aria che tira, Myrta Marlino ha chiesto a Flavio Briatore cosa ne pensasse del fatto che gli italiani siano considerati un po i pionieri del coronavirus in Europa. La risposta dell'imprenditore torinese è stata lapidaria: "Credo che tutti quanti abbiano sottovalutato questo virus perché a gennaio l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito tutti gli stati di prepararsi".

Dopodiché Briatore ha spiegato che secondo il suo punto di vista il virus è nato in Cina perché la popolazione interagisce in ambienti poco protetti e troppo affollati da vari tipi di animali: "L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato quello che poteva succedere, ovvero una pandemia. Nessuno si è preparato e nessuno l'ha presa seriamente". L'imprenditore ha espresso così la propria opinione affermando come la mancanza di lungimiranza sia stato il vero errore compiuto dalla politica italiana e anche da quella estera: "Non credo che nessun ministro della Salute o collaboratore italiano, francese, spagnolo o tedesco sia andato a Wuhan a vedere cosa stava succedendo".