I carabinieri della stazione di Caivano (Napoli) hanno dato nelle scorse ore esecuzione ai mandati di arresto nei confronti di due uomini, accusati di aver messo a segno lo scorso 19 luglio una rapina aggravata con sequestro di persone, presso un Istituto di credito di Grumo Nevano. Le misure cautelari sono state emesse dalla Procura di Napoli Nord. Secondo gli investigatori, i due soggetti avrebbero compiuto - insieme ad altri complici - la rapina nell'agenzia bancaria scavando una galleria sotterranea.

La tecnica del buco

La banda, che aveva meticolosamente pianificato il colpo, assaltò la banca penetrando negli uffici dalla rete fognaria.

I rapinatori realizzarono cunicoli nel suolo e un buco nel muro perimetrale posto al di sotto del piano stradale del fabbricato. I lavori furono eseguiti con estrema perizia: furono perfino puntellati i passaggi sotterranei con delle travi, al fine di renderli sicuri durante l'attraversamento.

Il sequestro di persone

A rivelare i dettagli sono stati i militari dell'arma, i quali hanno diffuso le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza. Le riprese evidenziano come i delinquenti, una volta giunti nella filiale, bloccarono le operazioni aziendali e sequestrarono per circa due ore 11 dipendenti e otto clienti, sotto la minaccia di armi.

Tanta fu la paura per le 19 persone, che - nonostante lo shock - rimasero illese.

Da quanto è emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, i malviventi avrebbero sottratto dagli sportelli e dagli uffici 160 mila euro in contanti, per poi raccogliere il denaro custodito nelle cassette di sicurezza, portando via valori per complessivamente circa tre milioni di euro.

Gli arresti

Secondo l'accusa, uno dei due indagati durante il colpo avrebbe svolto il ruolo del "palo", assicurando al gruppo che i lavori per la realizzazione dei passaggi sotterranei andassero a buon fine.

Dai rilievi effettuati è infatti emerso che l'uomo avrebbe preso in affitto un locale adiacente la banca, per accertarsi che le attività di scavo dei tunnel avvenissero senza destare sospetti.

Le indagini

I carabinieri sono risaliti all'identità degli arrestati attraverso l'analisi del contenuto memorizzato nel telefonino del soggetto ritenuto il "palo" della banda.

Le indagini si sono avvalse anche dell'analisi delle immagini riprese dal sistema di video sorveglianza presente nell'istituto bancario. Gli indagati sono stati individuati e tradotti in carcere, dove restano in attesa dell'udienza di convalida. Intanto, le indagini proseguono e i carabinieri sono sulle tracce degli altri membri del gruppo.