Contrasti. Forme. Colori. Pace. Questo quello che trasmette il paesaggio delle Saline di Margherita di Savoia in Puglia. Perfette da visitare per un viaggio non troppo lontano da casa. Un'ambientazione unica nel suo genere infatti per produzione e dimensioni è rispettivamente la prima in Europa e la seconda nel mondo (la prima è il Salar de Uyuni in Bolivia).
I numeri delle saline
- La riserva è stata istituita nel 1977
- Copre una superficie di 3.871 ettari nella provincia Barletta-Andria-Trani
- Produce annualmente 5.500.000 quintali di sale
- Tra 20mila e 40mila oscilla il numero di specie di uccelli presenti
La storia delle saline
Dobbiamo risalire sin dai tempi più antichi al IV secolo a.C., con gli Illiri che cominciarono a commerciare con l'Oriente.
Furono poi dominate dai romani, infatti di lì passava la via Salaria che portava direttamente a Roma. Dopo la battaglia di Canne, Sancta Maria de Saliniis fu ceduta nel 1158 ai Templari di Barletta. Nel Settecento la Salina fu acquisita dai Borbone, e fu rinominata Salina di Barletta, nonché ritenuta "la più preziosa gemma della loro corona" .
Dopo l'unità d'Italia, la popolazione salinara elesse una propria amministrazione autonoma così il paese nel 1879 fu chiamato Margherita di Savoia, in onore della regina consorte d'Italia, moglie di Umberto I. Nel 900 ci una vera e propria rivoluzione industriale grazie a Pier Luigi Nervi che progettò un magazzino supertecnologico.
Flora e fauna
La biodiversità è la parola d'ordine di quest'area protetta.
Flora e fauna convivono pacificamente creando un perfetto equilibrio naturale. Le specie di piante più diffuse sono le salicornie, accompagnate da altre pochissime specie dove altre piante non riuscirebbero a sopravvivere. Dal punto di vista faunistico l'area rappresenta un habitat idoneo ad ospitare una grande varietà e quantità di uccelli sia acquatici che rapaci.
La salina, infatti è stata designata "zona umida di importanza internazionale come habitat degli uccelli acquatici" ai sensi della Convenzione di Ramsar e, "Zona di Protezione Speciale ai sensi della direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici". Si possono vedere grazie alle visite guidate e il birdwatching: folaghe, anatre, beccacce di mare, fischioni, volpoche, piovanello pancianera, aironi bianchi maggiori, gru, oche selvatiche, gabbiano corallino, i più rari sterna o il beccapesci.
Un discorso particolare riguarda il fenicottero. Presente dai primi anni '90 i fenicotteri hanno cominciato ad insediarsi e a riprodursi all'interno della salina. Oggi si contano circa 6.000 esemplari. Questi uccelli sono quindi diventati una presenza stabile sul territorio dato anche dalla presenza del crostaceo Artemia salina, il loro cibo preferito dal quale prendono anche la bellissima colorazione rosa.
Il Museo
Importante per conoscere e approfondire il discorso sulle saline è la presenza del Museo. Infatti dal 4 luglio fino al 26 settembre ogni sabato sera rimarrà aperto straordinariamente dal 20 alle 23 per un tour speciale grazie all'iniziativa Puglia Open Days. Un centro importante per parlare di scienza, cultura e storia per grandi e piccini.
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