Il Peloponneso purtroppo è famoso come luogo di sciagure e naufragi, come per esempio quelli delle navi Mentor, Dimitrios (russa) e Antikythera, su cui proprio il 9 ottobre 2017 sono stati rivelati nuovi dettagli. Infatti il congegno di rame scoperto su una nave piena di tesori naufragata al largo di quest'isola a metà strada tra Peloponneso e Creta sarebbe niente meno che un antico astrolabio, capace di calcolare i moti celesti, cosa che veniva utile anche per determinare il giorno d'apertura delle Olimpiadi.

Le Olimpiadi... precluse alle donne?

Peloponneso vuol dire per esempio anche una visita a Olimpia, dove in mezzo alle rovine c'è, quasi intatta, la pista dove ancora oggi corrono i tedofori e dove sfilavano gli antichi atleti, mentre tutti i conflitti venivano sospesi in occasione dei Giochi. Visitare l'antica città è molto emozionante, che si scelga o meno di visitare anche il museo delle Olimpiadi, dove vengono spiegati anche aspetti dello sport che oggi consideriamo retrogradi, come alcuni divieti imposti nell'antichità, ma forse anche di recente, alle donne, sia come spettatrici che come atlete.

Come punto di partenza per la visita si può scegliere Kalo Nero, il cui nome significa "acqua bella" e che anche se è un paesino con poche attrattive storiche, offre per l'appunto spiagge con mare incontaminato, sistemazioni economiche, taverne sempre aperte dove si mangia bene spendendo poco e una posizione strategica non lontana da Patrasso e da Sparta.

Medico, cura te stesso... con le acque del mare greco

Oltre a Olimpia da qui si possono raggiungere Mystras, antica città bizantina che oggi è in rovina e abitata solo da alcune monache, Epidauro dove ebbe origine il culto del dio della Medicina Asclepio, la fortezza veneziana di Nauplia e il Palazzo di Nestore, un antico re che partì per la guerra di Troia con 90 navi e in una bella baietta riparata del Peloponneso ebbe un incontro con il figlio di Ulisse, Telemaco.

Se ci si sposta a sud est, in direzione di Ghytios, si trovano località belle, però lontane da un mare veramente notevole. Un po' il fenomeno opposto che a Kalo Nero insomma. Ghytios sembra Santa Margherita Ligure prima che diventasse famosa, chic e un po' pretenziosa com'è oggi, ma non ha un bellissimo mare. Per arrivare alle spiagge conviene percorrere almeno 30 chilometri e raggiungere le verdi acque di Limeni, dove però ci si deve accomodare su delle rocce, e non c'è una vera e propria spiaggia.

Il dio della guerra e la storia tormentata del Mani: elogio dell'irrequietezza

Sempre a 30 chilometri da Gythios si trova Areopoli, la città del dio Ares, quello della guerra. Questa zona fino al 1870 era interessata da terribili faide tra famiglie. La città diede i natali al fondatore della Grecia indipendente, Petro Mavromichalis, i cui figli si fecero una brutta fama nelle successive vicende politiche del giovane Stato.

Areopoli è la capitale del Mani, la regione selvaggia a sud della Grecia dove il grande scrittore Bruce Chatwin fece disperdere le sue ceneri, dall'alto del Monte Exohorio. Si tratta di un territorio molto brullo, ma all'estremo sud c'è la spiaggia di Gerolimenas, che è una sorta di "Portofino greca", dove però l'esclusività si intuisce, ma non è ancora rimarcata da divieti d'accesso e di balneazione per i poveri peones che osano avventurarsi tra gli yacht dei greci più abbienti.

Verso Atene

Ghythios, che domina in qualche modo tutto questo territorio chiamato anche Laconia, è perfetta per visitare infine Sparta e Atene, dove i 20 euro a testa richiesti non troppo democraticamente per la visita dell'Acropoli valgono comunque il loro peso, visto che si va a vedere una delle grandi meraviglie del mondo.