Il 16 Luglio, al termine di una conferenza stampa congiunta con la cancelliera Angela Merkel, Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha pronunciato parole di speranza riguardanti una possibile riapertura dei Viaggi verso gli Usa a breve, soprattutto a seguito delle pressioni delle compagnie aeree, dei capi di Stato dell'Unione Europea, degli economisti (che sconsigliano una chiusura eccessivamente duratura per salvaguardare il turismo). Biden avrebbe dovuto ascoltare il parere dei virologi entro luglio, per poter decidere se riaprire agli europei che abbiano effettuato entrambe le dosi di vaccino prima della partenza.

Le sue parole avevano dato grande conforto alle compagnie aeree, già provate da mesi e mesi di restrizioni, che vedrebbero finalmente il mercato dei viaggi extraeuropei sbloccarsi un po'. Ad oggi, di fatto, non c'è stata alcuna propensione alla riapertura, tantomeno una possibile data, scoraggiando gli aspiranti viaggiatori e anche molte categorie di lavoratori che ormai da più di un anno non riescono a fare ingresso negli Stati Uniti. Non solo, con le attuali restrizioni, anche i familiari dei residenti in America e i migranti che vorrebbero fare domanda di asilo vedono bloccati i loro progetti.

La cautela di Biden in vista degli aumenti dei contagi

Ad aumentare il pessimismo, c'è l'aumento dei casi di variante Delta, che sta destando non poche preoccupazioni all'amministrazione Biden.

"Capiamo l'importanza di ripristinare i viaggi internazionali, ma lo vogliamo fare in maniera sicura e sostenibile", afferma il presidente Usa, preoccupato dagli ulteriori aumenti dei contagi nelle prossime settimane. Nonostante i buoni propositi quindi, dopo aver istituito un gruppo di lavoro con l'Unione Europea, Uk, Canada e Messico per poter trovare una soluzione e allentare le restrizioni, si va estremamente cauti.

Anche Canada e Messico vedono prorogarsi la chiusura, almeno fino al 21 agosto. Questo lascia presagire che per il Vecchio Continente non si avranno novità salienti prima di settembre. Tutti i cittadini dei paesi dell'area Schengen (compresa l'Italia) e coloro che vi sono stati nei 14 giorni precedenti alla partenza, non sono autorizzati a fare ingresso negli Stati Uniti, a parte cittadini residenti permanenti, titolari di visto diplomatico o titolari e richiedenti di determinate tipologie di visto che rientrano nella categoria di "interesse nazionale".

I fortunati che hanno il permesso di entrare, devono osservare i giorni di isolamento obbligatori se non vaccinati, oltre al tampone prima di partire e all'arrivo. Se il tampone è negativo, i giorni di isolamento sono 7, se invece non viene effettuato nessun test, i giorni aumentano a 10. Per i vaccinati invece non è previsto alcun isolamento, ma occorreranno comunque il test almeno 3 giorni prima della partenza e dopo 3/5 giorni dall'ingresso negli Stati Uniti. E per quanto riguarda gli studenti? I possessori di un visto F1 o M1 possono entrare senza alcun problema, ma la condizione necessaria è che i corsi si svolgano per la maggior parte in presenza, quindi non interamente online, inoltre potrebbero essere sottoposti a due settimane di quarantena al loro ingresso negli States.

In ogni caso gli appassionati di viaggi (soprattutto chi sogna di visitare New York) possono rischiare e comprare un volo per fine anno, approfittando dei prezzi notevolmente più bassi, e anche del fatto che la maggior parte delle compagnie ha introdotto delle politiche aziendali che prevedono la possibilità di spostare il volo gratuitamente o ricevere un voucher se permane l'impossibilità di imbarcarsi a causa Covid. Per quanto riguarda gli alloggi, meglio scegliere hotel e ostelli che prevedono la cancellazione gratuita e pagamenti in struttura, in modo da non rischiare di pagare una penale.