In Italia e in numerosi altri paesi occidentali si ritiene che i gatti neri siano simbolo di sfortuna. Ma i racconti e l'indotto legato al folklore sui gatti neri variano da paese a paese: pensando al Giappone, si ritiene ad esempio portino fortuna se incrociano il cammino dei viandanti, se se ne allontanano al contrario si ritiene portino cattiva sorte.

Il Maneki Neko con i suoi colori, i suoi simbolismi e la sua storia leggendaria incuriosisce ed affascina i turisti che cercano di catturare alcuni aspetti della cultura nipponica meno conosciuti.

Una storia la sua tutta da raccontare.

Il gatto giapponese portafortuna

Il gatto portafortuna in Giappone si trova di solito collocato nell'ingresso di casa ed è originario del paese nipponico ma viene spesso associato anche alla cultura cinese: il Maneki neko è spesso riprodotto in ceramica ma esistono versioni più economiche in materiali diversi, come plastica, cartapesta o legno, e viceversa manufatti ancora più preziosi della ceramica, in oro o giada. I colori sono tantissimi, quello Bianco è, per esempio, simbolo di purezza.

Il Maneki Neko è considerato un talismano portafortuna contro gli influssi negativi, portatore di buona salute: si ritiene inoltre favorisca le relazioni e i rapporti amorosi.

Il Nero allontana il male e nella credenza popolare nipponica ha lo scopo di proteggere il proprio focolare, tutto il contrario insomma dei significati di cui si carica un gatto nero nella cultura occidentale.

Il Maneki Neko, la storia

L'immagine del gatto giapponese è diventata un vero culto. Oltre che nelle case, lo si può ritrovare anche nelle aziende e nei ristoranti del Giappone, ne esistono tuttavia degli esemplari anche in Europa e negli Stati Uniti.

Il significato del maneki neko è legato a varie leggende, una delle più accreditate ed accolte dalla cultura popolare è ambientata a Imado, un’area di Tokyo dove all’epoca vivevano molti produttori di oggetti in ceramica. Al calare del periodo Edo (1603 – 1868), in questa zona viveva un’anziana signora così povera da non poter più nutrire il suo gatto, la cosa la costrinse a cacciarlo via.

Quella notte il felino le apparve però in sogno e le parlò, avvertendola del fatto che se avesse realizzato statuine con la sua immagine avrebbe trovato la fortuna. La donna seguì il suggerimento e fece realizzare diverse statuine in ceramica andando poi a venderle all’ingresso del santuario di Imado. I gattini in ceramica (con la forma del maneki neko) divennero presto popolari e l’anziana signora non seppe più cosa significasse la povertà.

Nella tradizione, quando il gatto ha la zampa destra alzata è un maschio, se quella 'eretta' è la zampa sinistra il gatto è una femmina.