Da alcuni giorni la notizia della scoperta di 7 mondi "possibili" per il genere umano ha destato la curiosità non solo di studiosi, ma anche di appassionati di astronomia e di ambiente. E' stato identificato un sistema extrasolare grazie alla fotometria di transito, che è un sistema utilizzato per scoprire nuovi corpi celesti.

I pianeti orbitano attorno alla stella Trappist 1, che dista da noi 39 anni luce, ed hanno una grandezza simile a quella terrestre. Si ipotizza che possano avere anche una composizione simile dell'atmosfera e che ci possa essere dell'acqua.

Trappist è una stella nana ultra fredda, studiata da tempo con il telescopio spaziale Spitzer, di proprietà dal Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California. La stella ha un decimo della massa solare e brilla mille volte meno, ma la sua piccola massa consente ai suoi pianeti di orbitarle molto vicino. I pianeti sono stati chiamati esopianeti Trappist-1 b, c, d, e, f, g, h , sono rocciosi ed hanno un raggio ed una massa simili a quelli terrestri. Si stima si siano formati circa 500 milioni di anni fa, quindi relativamente giovani per l'astronomia. Oltre alla possibilità di atmosfera e presenza di acqua, gli esopianeti si trovano in una zona temperata, hanno cioè orbite che permettono temperature superficiali tra 0 e 100 gradi Celsius, compatibili con le forme di vita da noi conosciute.

La scoperta è stata fatta dallo scienziato Michaël Gillon dell'Università di Liegi, insieme a colleghi internazionali, ed è stata annunciata su Nature. A maggio del 2016 hanno riportato la scoperta di tre esopianeti in orbita intorno a una stella nana ultrafredda, chiamata poi Trappist 1, poi, approfondendo le ricerche con lo Spitzer della NASA hanno documentato la presenza di 7 pianeti.

La fotometria di transito

E' il metodo più utilizzato per la “caccia” ai pianeti extrasolari e si basa sul fenomeno per cui la luce emessa da una stella diminuisce se un pianeta passa di fronte al disco della stella stessa rispetto alla visuale dalla Terra.Misurando la variazione con strumenti di precisione si può stimare anche la massa del pianeta.

Se poi la stella è piccola, come in questo caso, la misurazione fotometrica è più agevole, perché la percentuale della superficie stellare oscurata è notevole: questo permette di documentare il transito di pianeti .