Un altro lutto e un'altra giovane vittima di un tragico incidente colpisce Marano di Napoli, comune in provincia di Napoli. Neanche il tempo di assorbire lo shock per la terribile morte di Salvatore Giordano, colpito dalla caduta di un cornicione nella Galleria Umberto I del capoluogo campano, che un altro drammatico incidente si è abbattuto sulla città della provincia partenopea, uccidendo una ragazza di appena 17 anni, Giulia Menna.

La studentessa si trovava nel piazzale Yasser Arafat, nei pressi di un istituto superiore ed era seduta al tavolino di un bar insieme ad alcuni amici, accanto ad un venditore di kebab e panini. All'improvviso, il piccolo gruppo di ragazzi sorridenti e spensierati, è stato travolto da una Renault Clio che si è abbattuta, senza controllo, sui tavolini posti sul piazzale. La povera Giulia è stata centrata in pieno, e con violenza, da uno dei tavolini e l'urto le è stato fatale. Non è servita a nulla la disperata corsa all'ospedale San Giuliano di Giugliano, la ragazza non si è più ripresa.

La dinamica dell'assurdo incidente non è ancora chiara. Probabilmente, il ventenne che guidava l'auto, ha tentato una sgommata che non gli è riuscita, oppure una manovra azzardata, perdendo completamente il controllo della vettura e rovinando sui ragazzi che in quel momento si stavano godendo una bella serata estiva. Il giovane che ha investito e ucciso Giulia era, tra l'altro, il ragazzo che poco prima l'aveva accompagnata all'appuntamento con gli amici. Per quanto riguarda gli altri ragazzi investiti dall'automobile, un giovane ha riportato fratture a tibia e femore, una ragazzina solo qualche escoriazione, mentre un quarto ragazzo è riuscito ad accorgersi in tempo dell'arrivo della macchina impazzita e, scansandosi, è rimasto illeso.

Un particolare agghiacciante è emerso dopo la morte di Giulia Menna: la studentessa rimasta uccisa ai tavolini di un bar, era compagna di scuola di Salvatore Giordano. Un triste destino che ha accomunato questi due giovani ragazzi, rimasti vittime di assurdi episodi, trasformatisi per loro e per le loro famiglie in vere e proprie tragedie.