Sarebbero oltre 3mila gli europei che hanno raggiunto l'Isis in Siria ed in Iraq, affiliandosi al terrorismo dello Stato Islamico. Questa inquietante stima giunge dal coordinatore europeo contro il terrorismo, Guilles De Kerchove, durante un'intervista alla Bbc, in cui sottolinea l'elevato rischio attentati che corrono i Paesi occidentali che hanno appoggiato la strategia antiterrorista degli Stati Uniti. Un ulteriore effetto collaterale dei raid aerei contro l'avanzata dell'Isis potrebbe essere rappresentato dalla possibilità di attentati da parte di gruppi terroristici rivali, come ad esempio Al- Qaeda, a dimostrazione della loro immutata potenza.

I 3mila jihadisti originari del Vecchio Continente includerebbero sia coloro che già si trovano sul territorio da molto tempo, sia quelli che sono rientrati in Europa e hanno perso la vita in battaglia.

A seguito della nascita del Califfato, probabilmente i simpatizzanti Isis residenti in Europa hanno avuto una motivazione in più per prendere parte attivamente all'avanzata dello Stato Islamico. E mentre l'Fbi annuncia al mondo di aver identificato il boia di James Foley e Steven Sotloff, mantenendo ancora top secret il suo nome e la sua nazionalità, continuano le indagini delle agenzie di sicurezza europea specializzate in terrorismo. Sono stati arrestate, infatti, nove persone in Spagna ritenute appartenenti ad una cellula Isis con base nell'enclave spagnola di Melilla e nella vicina cittadina di Nador.

Gli arresti sono avvenuti questa mattina in un luogo non ancora reso noto dalle autorità locali e pare che, a capo di questa cellula, ci sia un uomo che in passato aveva lavorato nell'Esercito Spagnolo. Gli altri componenti del gruppo stanato dalla polizia spagnola sono di nazionalità marocchina.

Anche a Londra questa mattina la polizia britannica ha fermati due uomini sospettati di appartenere ad un gruppo estremista riconducibile all'Isis con sede nel Regno Unito. I due uomini, 33 e 42 anni, sono stati fermati in autostrada e portati in un carcere londinese.