Uno dei principi fondanti della Olivetti, è sempre stato quello della tutela e del rispetto degli operai. L'azienda sotto la guida Adriano Olivetti, mise al centro degli interessi non il dio denaro,come avviene nel sistema capitalistico, ma bensì la tutela e il rispetto degli operai. Infatti negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale, Adriano Olivetti subentrando al padre Camillo al timone della fabbrica, introdusse un nuovo modello di concepire la fabbrica, portando all'interno di essa nuove tutele per gli operai. Le tutele introdotte al tempo da Adriano Olivetti, le ritroviamo ancora oggi, come il congedo per maternità, l'orario di lavoro portato ad 8 ore.
Negli anni il suo nuovo modo di vedere la fabbrica come punto di partenza per una riforma sociale, assunse il nome di "Stile Olivetti" tanto odiato dagli industriali del nord, pronti a bistrattare gli operai per trarre maggiori profitti. Dopo la scalata di De Benedetti e co. venuti alla guida della Olivetti negli anni 80, lo stile Olivetti, volto alla tutela degli operai è stato rispettato? Stando agli ultimi fatti la risposta è no. Infatti la procura di Ivrea ha iniziato a notificare ai 39 indagati, la chiusura delle indagini, relative all'inchiesta sulle morti per amianto alla Olivetti. Fra gli indagati figurano Carlo, Franco e Rodolfo De Benedetti, Corrado Passera, Camillo Olivettti e Roberto Colaninno.
Le accuse mosse nei loro confronti sono pesantissime: omicidio e lesioni colpose. Questo perché secondo i PM, gli amministratori sapevano che il talco ( nella fattispecie la tremolite) usato nella fabbrica negli anni 70 - 80, fosse tossico e non hanno fatto nullaaffinchè venisse salvaguardata la salute degli operai. A dare vita alle indagini, sono stati i numerosi casi di mesotelioma pleurico, che colpito negli anni gli operai della Olivetti.
La procura di Ivrea intanto, ha deciso di aprire un secondo fascicolo di inchiesta, per avviare le indagini sui nuovi casi di decesso. Questo fascicolo bis, che ancora non ha visto concluse le indagini, sta raccogliendo ulteriori dati che dimostrerebbero altri 14 casi di patologie con sospetta origine professionale. Uno degli indagati Carlo De Benedetti, attraverso una nota ufficiale, ha dichiarato di essere estraneo ai fatti, ricordando che nel periodo della sua amministrazione, "l'Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell'epoca".
Alla luce di questa vicenda non ci resta che aspettare che la magistratura faccia il suo corso e che finalmente in Italia venga fatta chiarezza sul problema dell'amianto, che pur essendo stato bandito nel 1992, continua ancora oggi continua a mettere a repentaglio la salute dei cittadini italiani.