Continuano le prove di forza tra occidentali e jihadisti nei crocevia orientali con risultati alterni. Da una parte si vince, altrove si perde. Così il Pentagono ha dovuto ammettere la perdita di Ramadi, capoluogo iraqeno del governatorato di Al-Anbar dopo un braccio di ferro costato 500 vittime. 114 mila persone sono in fuga da quello che è il nuovo avamposto del califfato nonostante l'ordine del premier iracheno Haydar Al-Abadi di non abbandonare la provincia. Ramadi è terreno battuto da anni dai marines in lotta contro i fedeli di Saddam, ma nonostante la confidenza con il territorio, non sono riusciti a impedire ai miliziani dell'Isis di issare il vessillo nero a sud della città, proprio la parte che dovrebbe essere il compound militare più sicuro. Le reclute del califfato hanno preso la città con bombardamenti e attacchi kamikaze. Gli sciiti e gli iraniani chiamati a confluire nell'esercito regolare e che avevano aiutato gli iracheni a liberare Tikrit non sono arrivati in tempo. È caduto nel vuoto l'appello del premier iracheno che intimava ai suoi soldati la resistenza ad oltranza. Invece le truppe irachene hanno dovuto farsi indietro, posizionandosi ad ovest. Lì hanno atteso i rinforzi giunti però tardivamente, segno della mancanza di coordinamento tra gli occidentali e i plotoni della resistenza locale a cui si sono affilati anche le forze sciite sempre vessate dai sunniti.

Buone notizia dal fronte siriano, salva Palmira 

Dal fronte siriano arrivano buone notizie: Palmira è salva. Gli uomini del califfo Al-Baghdadi sono stati respinti prima di arrivare al sito archeologico patrimonio dell'Unesco. Dopo vari combattimenti e il tentativo di dare l'assalto alla città vecchia è stato liberato anche il villaggio Al-Ameriyeh a nord di Palmira. Inoltre l'aviazione siriana prosegue i bombardamenti sulle roccaforti dell'Isis.

Si infittisce intanto la trama di informazioni ricavate dal bagaglio informatico di Sayyaf, caduto con altri 10 nell'Operazione Delta Force americana di due giorni fa. Emergono nuovi particolari sul business del petrolio e sul traffico di schiavi gestito dal capo islamico e dalla moglie, presa prigioniera durante il blitz.