Come previsto il test della bomba ad idrogeno che pare sia stato effettuato dalla Corea del Nord ieri, ha suscitato immediate reazioni da parte della comunità internazionale. Ieri, proprio in vista di un crescendo della situazione internazionale, i leader mondiali si sono riuniti al palazzo di vetro dell’ONU per cercare di porre un freno e trovare soluzione alla situazione.

Ban Ki-moon: la Corea cessi i test nucleari

L’ONU si dice pronta a stabilire nuove sanzioni se Pyongyang non cesserà la sua attività nucleare. Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon accusa la Corea del Nord di aver gravemente violato gli accordi internazionali in materia di armi nucleari, destabilizzando la sicurezza della comunità internazionale.

L’ONU, tuttavia, ha deciso di seguire gli sviluppi della vicenda, che appare ancora incerta e con diverse ombre. Secondo gli esperti di armi nucleari l’esplosione registrata ieri non sarebbe riconducibile a una bomba H (ovvero a idrogeno) bensì a un normale ordigno nucleare. Gli effetti dell’esplosione, infatti, sarebbero troppo deboli rispetto alla potenza che una bomba ad idrogeno sprigionerebbe.

PongYang: gli USA sono ‘una gang di crudeli rapinatori’

Intano la Corea del Nord replica alle accuse di Ban Ki-moon. Pyongyang afferma di essere uno Stato responsabile e, tramite un comunicato ufficiale, fa sapere che il test è stato svolto secondo le più rigide norme di sicurezza. Il comunicato, inoltre, afferma che la Corea del Nord non userà per prima le armi nucleari.

Pongyang, infine, accusa gli Usa di essere una ‘gang di crudeli rapinatori’ che avrebbero isolato la Corea del Nord per via delle diverse ideologie vigenti nel Paese.

Trump: Obama è stato troppo debole

La situazione rappresenta un asso che il possibile candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump è subito pronto ad usare.

Secondo Trump, infatti, Obama e il suo governo sarebbero stati troppo deboli in materia di politica estera e questo avrebbe permesso a un Paese come la Corea del Nord di costruirsi un suo armamento nucleare.Dal canto suo, però, l’amministrazione Obama non resta certamente a guardare. Trattative sarebbero già state avviate con i leader dei Paesi limitrofi a Pyongyang, Giappone e Corea del Sud.

Punti di contatto sarebbero stati avviati anche con la Cina, storica alleata della Corea del Nord, che già poco dopo l’ufficializzazione del test ha duramente condannato l’esperimento nucleare compiuto a poche miglia dai suoi confini territoriali.