Kevin Crehan, cittadino inglese di 35 anni e attivista anti-islam noto per avere attaccato sulle porte di una moschea di Totterdown dei pezzi di pancetta di maiale, è stato trovato morto in carcere il 30 Dicembre per cause ancora in corso di accertamento. L'uomo si trovava in stato di reclusione dalla scorsa estate, condannato a 12 mesi in relazione al blitz razzista sopra descritto, nel cui ambito aveva anche aggredito un appartenente alla locale comunità islamica. Le autorità gli avevano anche imposto un divieto di avvicinamento ai luoghi di culto islamici, con il divieto di stazionare a meno di cento metri dalle moschee britanniche.

Il blitz alla moschea e la carcerazione

Insieme ad altri attivisti, Crehan, sventolando una bandiera di San Giorgio (che nel Regno Unito rappresenta il cosiddetto "orgoglio britannico"), aveva profanato una moschea di Totterdown, nei pressi di Bristol, lasciando all'esterno del luogo di culto dei sandwich con la pancetta e ponendo fette della stessa sopra le maniglie dell'edificio. Durante il blitz, Crehan si era inoltre reso protagonista di una aggressione, e aveva attaccato uno striscione contro le moschee sul cancello della stessa. Fatti che nel Regno Unito - dove i reati legati al razzismo e alla discriminazione sono sanzionati duramente - erano risultati sufficienti per vedersi comminare una condanna ad un anno di reclusione, insieme ad un altro attivista, Mark Bennett, 48enne inglese.

Il giudice che esaminò il caso aveva definito l'azione "un attacco contro l'Inghilterra" e gli aveva riconosciuto l'aggravante razzista.

Ancora da chiarire le cause del decesso

Restano ancora avvolte nel mistero le cause del decesso, non ancora chiarite dalle autorità. Crehan aveva scontato già metà della condanna, e dopo sei mesi sarebbe tornato in libertà.

Inoltre, vista la giovane età, è difficile pensare ad una morte naturale. Le autorità sono molto caute e non hanno fatto trapelare nessuna indiscrezione, ma tra gli attivisti nazionalisti e xenofobi il verdetto sembra essere già emesso. Sui social c'è chi si dice convinto che sia stato assassinato da qualche fondamentalista, per vendicare il blitz alla Moschea.

Ma le autorità devono ancora esprimersi. Se si fosse trattato davvero di una vendetta le autorità britanniche si ritroverebbero a dover gestire una situazione molto delicata, facendo crescere ancora di più la tensione in un momento in cui l'allerta terrorismo è già alta.