In occasione delle tensioni che coinvolgono la penisola Coreana, continuano ad arrivare notizie ed indiscrezioni in merito alla vita del dittatore Kim Jong-un. Dopo la recente rivelazione inerente alle possibili cause che hanno portato la Corea del Nord a lavorare sulle armi nucleari, ora il dittatore Nord Coreano entra nell'occhio del ciclone mediatico a causa di alcune rivelazioni trapelate, grazie ad una poliziotta che ha prestato servizio presso uno dei suoi campi di prigionia.

Kim Jong-un e la continua sfida agli Stati Uniti d'America

Se da una parte del mondo esiste una percentuale di popolazione che è contraria ai metodi utilizzati da Donald Trump e genericamente agli U.S.A, dall'altra vi è chi è convito che il dittatore nord coreano debba per forza di cose essere messo in disparte ed eliminato.

Le continue provocazioni della Corea del Nord in merito all'utilizzo di armi nucleari contro gli U.S.A ed il possibile conflitto che potrebbe portare ad una guerra senza precedenti, fanno sì che si scavi sempre più a fondo in quelle che sono la storia della dittatura nord coreana e le azioni che l'America ha adottato contro paesi così misteriosi. In più occasioni gli Stati Uniti sono stati additati come paese prepotente ed in cerca di guerra, ma dall'altra parte però questa volta si deve far fronte ad un dittatore ritenuto sanguinario ed imprevedibile: Kim Jong-un.

Le rivelazioni della prigione di Kim Jong-un

A parlare questa volta è una coraggiosa poliziotta che ha prestato servizio presso uno dei campi di prigionia presenti in Nord Corea.

La donna ha riferito di essere stata addestrata unitamente ai suoi simili, per essere priva di emozioni nei confronti di prigionieri, in modo da poterli trattare peggio degli animali. La poliziotta racconta alcune delle raccapriccianti vicende accadute nel campo di prigionia e, nello specifico, ricorda un episodio inerente ad un interrogatorio fatto ad una prigioniera, dove un suo collega, stanco della mancata collaborazione della prigioniera, ha cosparso di benzina la donna ed ha appiccato il fuoco bruciandola viva.

La prigione in Corea del Nord come un inferno

La poliziotta che ha deciso di raccontarsi al Daily Mail, è riuscita a scappare dalla penisola coreana trovando rifugio prima in Cina e poi a Seul. Il suo racconto ha del surreale, secondo le sue rivelazioni sembrerebbe che a finire in prigione ed a subire le atroci torture non sarebbero incalliti criminali, bensì soggetti arrestati nella maggior parte dei casi solo per essere stati beccati a guardare un canale televisivo sud coreano o magari per aver avuto in casa una foto impolverata di Kim Jong-un.

Atroci torture quelle subite dai prigionieri in Corea del Nord, proprio come quando due prigionieri riuscirono a scappare dalla prigione e, per ritorsione, la polizia uccise sette persone loro familiari, torturandone altri al fine di farli parlare.

Intanto nella Penisola coreana gli schieramenti si delineano

Se da una parte la Cina non ha ancora preso una posizione vera e propria nella scenario di guerra creatosi in Corea del Nord, dall'altra parte il Giappone e la Corea del Sud stanno correndo ai ripari. Gli U.S.A hanno schierato oltre alla flotta da guerra Vinson, altre due portaerei ed un sottomarino nucleare, pronti ad entrare in azione in caso di conflitto. La Russia di Wladimir Putin nel frattempo continua a condannare il comportamento degli Stati Uniti e, di conseguenza, le tensioni che potrebbero portare verso un possibile conflitto mondiale, si fanno sempre più grandi e soprattutto preoccupanti.