L'omicidio della studentessa Serena Mollicone è avvenuto 16 anni fa, in circostanze misteriose. La ragazza sarebbe stata uccisa all'interno della caserma dei carabinieri del luogo, nel giugno del 2001. A riferirlo ai magistrati, anni dopo il crimine, è stato solo un povero brigadiere morto suicida. Il nome di Serena infatti è risultato a seguito di una perizia calligrafica fatta sul registro delle presenze in quei giorni, goffamente cancellato. Ad annotare l'arrivo della ragazza era stato proprio il carabiniere morto. Per il delitto attualmente sono indagati, con l'accusa di omicidio, l'ex maresciallo Franco Mottola, e la sua famiglia, moglie e figlio.

Le analisi anatomopatologiche

Il cadavere della ragazza è stato esaminato per mesi e brillanti anatomopatologi sono arrivati alla conclusione che le lesioni alla testa di Serena, sarebbero compatibili con lo sfondamento di una delle porte degli alloggi della caserma di Arce. Stanze che poi sarebbero state pulite in fretta subito dopo. La porta sarebbe stata rotta da un pugno di uno dei tre indagati, per scoprirlo è stato rilevato il calco della mano dei sospettati.

L'inchiesta

Il giudice per le indagini preliminari D'Emmanuele non si sbilancia sull'esito della vicenda, l'inchiesta starebbe volgendo quasi alla fine. E' stato proprio lui a chiedere la riapertura del caso, insieme ai magistrati Maria Siravo e Alfredo Mattei.

Secondo il giudice, il tragico suicidio del carabiniere e la morte di Serena sarebbero connessi. Ancora non è stato reso noto il movente dell'omicidio.

Il delitto di Serena Mollicone

Serena Mollicone, studentessa 18 enne, scomparve misteriosamente da Arce, un piccolo paese del Frusinate, il 1 giugno del 2001. Il suo cadavere venne ritrovato due giorni dopo nelle campagne, fra i rovi, con le mani e i piedi legati e la testa infilata dentro un sacchetto.

Un omicidio che sembrava quasi un'esecuzione. Probabilmente la ragazza era stata tramortita con un pezzo di legno e poi era stata abbandonata. La morte è sopraggiunta per asfissia. Sul corpo non sono mai stati rinvenuti segni di violenza sessuale. Probabilmente l'assassino ha tenuto il corpo con sé 24 ore, prima di disfarsi del cadavere che è risultato asciutto.

Molte ipotesi si sono fatte al riguardo, sul movente del delitto per esempio; la ragazza non aveva nemici, era incensurata, e non frequentava ambienti malavitosi, in più era fidanzata con un carabiniere. E' un delitto che è rimasto irrisolto per anni, e che ha visto il susseguirsi di parecchi indagati poi assolti.