Ancora poco chiara la situazione che ha indotto al suicidio Tiziana Cantone di Mugnano (Napoli), la ragazza di 31 anni morta lo scorso 13 settembre 2016 dopo l'indebita pubblicazione in rete di video "hot" che la ritraevano come unica protagonista. La settimana scorsa si era diffusa la notizia che il pm avesse chiesto l'archiviazione del caso, facendo cadere le accuse verso i quattro ragazzi indagati come autori principali per la messa in rete dei video. Pochi giorni fa invece un'altra clamorosa notizia, praticamente opposta: il Tribunale civile di Napoli Nord ha rigettato l'archiviazione da parte di Facebook in quanto i video con contenuti illeciti, a prescindere da qualsivoglia decisione amministrativa o giuridica, dovevano essere eliminati.
Marcello Sinisi,ha comunque specificato, che da parte di Facebook non c'è alcun obbligo a controllare preventivamente le informazioni messe in rete. Orgoglio e soddisfazione espressi da Andrea Orefice avvocato civilista della madre di Tiziana: "Una decisione lineare ed equilibrata, in quanto esprime il principio per cui l'hosting provider, pur non avendo un obbligo di controllo su tutto il materiale pubblicato sulla propria piattaforma, quando arriva una segnalazione di un utente è tenuto a rimuovere le informazioni illecite, e non deve attendere un ordine o decisione da parte del Garante della Privacy oppure un giudice".
Facebook risponde che sono dispiaciuti e addolorati per la morte della signorina Tiziana Cantone, e sono a disposizione delle autorità competenti.
Inoltre, aggiungono che i loro esperti sono già a lavoro per far si che non possa più capitare un caso simile. Non ammetteranno più contenuti che contengono materiale non appropriato, e che sia rivolto volontariamente verso una singola o gruppo di persone con il fine di offesa o imbarazzo. Contenuti analoghi verranno rimossi immediatamente dalla piattaforma.inoltre aggiungono che accettano questa decisione che fa luce sul fatto che un hosting provider non è tenuto alla sorveglianza dei contenuti. Continuano le indagini per far luce sui fatti accaduti, individuare i ruoli e le colpe degli indagati.