L'Uragano Irma, definito il più potente mai visto nell'Atlantico, dopo aver devastato i Caraibi e provocato almeno dieci morti, distruggendo oltre il 90% delle abitazioni a Barbuda, ora si dirige verso le coste della Florida, dove il suo arrivo è previsto per sabato. Per fare fronte alla situazione il governatore della Florida ha mobilitato 8mila uomini della Guardia Nazionale, inoltre è stata disposta l'evacuazione generale di Miami Beach. L'Onu informa che il passaggio dell'uragano potrebbe coinvolgere da vicino 37 milioni di persone. Trump ha espresso viva preoccupazione e si mantiene costantemente aggiornato sull'evoluzione della situazione.

Nel video di seguito la vista aerea di Barbuda, una delle zone più ferocemente colpite, dopo il passaggio di Irma.

Venti a quasi 300 km/h

Con venti che soffiano a quasi 300 km/h Irma ha toccato terra per la prima volta mercoledì a Barbuda, e l'impatto è stato tremendo. Più del 90% delle abitazioni sono andate distrutte, il numero delle persone rimaste senza una casa sarebbe di circa 1.400 ed è stata registrata una vittima. Il premier dell'isola ha definito la situazione "un massacro totale" e ha chiesto l'aiuto della comunità internazionale per aiutare la ricostruzione. Secondo le autorità dell'Isola l'ammontare dei danni sarebbe di almeno cento milioni di dollari. E' andata peggio a Saint Martin, dove la conta delle vittime ammonta ad otto.

I danni a Porto Rico

Quasi un milione di persone sono rimaste senza energia elettrica a causa del passaggio di Irma, 50mila senz'acqua e diversi ospedali continuano ad essere operativi solo grazie ai generatori di corrente. Non sono state registrate vittime, nonostante si tratti del più potente uragano che abbia colpito l'isola dal 1928, quando l'uragano San Felipe provocò oltre 2.700 decessi tra Porto Rico, l'Isola di Guadalupe e la Florida.

La situazione in Repubblica Dominicana

Le autorità dominicane stanno provvedendo all'evacuazione della popolazione in 17 province, in un contesto in cui si teme che l'uragano possa riguardare 3 milioni di persone, buona parte delle quali vivono in condizioni di povertà. L'ong Save the Children ha inviato sul posto alcune equipe di medici e ha lanciato l'allarme per l'alto numero di bambini che potrebbero essere esposti all'uragano.

Nel frattempo anche Haiti si sta preparando al peggio. Qui inondazioni e forti temporali potrebbero colpire la parte più povera della popolazione, che ancora deve riprendersi dalle conseguenze dell'ultimo uragano che ha interessato la nazione.