Incontro scontro in diretta a "L'aria che tira" su La7 tra Diego Fusaro e l'ex ministro e leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Il filosofo ha criticato duramente l'inchiesta "Mani Pulite" portata avanti negli anni novanta dall'ex magistrato, che fece emergere lo scandalo Tangentopoli. Secondo Fusaro si sarebbe trattato di un "colpo di stato", un'operazione condotta per fare fuori la classe politica dell'epoca. Accuse che hanno fatto infuriare Di Pietro, che le ha respinte al mittente difendendo l'inchiesta che lo ha reso celebre e gli ha spianato la strada per la carriera politica.

Litigio dietro le quinte

La discussione è iniziata durante la diretta, ma anche quando la trasmissione è finita è proseguita dietro le quinte. Fusaro avrebbe ribadito la sua posizione, espressa in trasmissione, ribadendo che Mani Pulite sarebbe stato un golpe. E Di Pietro si sarebbe infuriato, fino ad accasciarsi a terra colpito da un malore. A rivelarlo è stato lo stesso Fusaro ai microfoni della trasmissione radiofonica "La Zanzara" condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.

"Ho visto Di Pietro accasciarsi a terra, ed è stato soccorso dal personale della trasmissione televisiva. Lo hanno condotto in un'altra stanza e mi hanno chiesto gentilmente di allontanarmi, in quanto se mi avesse rivisto avrebbe potuto avere una ricaduta" racconta il filosofo, che accusa l'ex magistrato: "nel corso della trasmissione ci hanno dovuto separare, perché Di Pietro voleva mettermi le mani addosso.

Io invece ho mantenuto un comportamento composto".

Le accuse di Diego Fusaro

Non è la prima volta che il filosofo accusa l'inchiesta "Mani Pulite" di essere stata un "colpo di stato". Nel Settembre dell'anno scorso aveva espresso concetti simili nel corso di un'ospitata a Omnibus, sempre su La7. Ma in quel caso non era presente Antonio Di Pietro, che dell'inchiesta in questione fu il simbolo.

Il filosofo spiegò di considerare in questo modo la famosa inchiesta poiché questa, pur smascherando la Tangentopoli, sarebbe servita "solo per distruggere la Prima Repubblica, estromettendo dalla scena politica una classe politica che aveva garantito diritti sociali e la sovranità nazionale democratica, mentre dopo "Mani Pulite" si sarebbe aperto un ciclo di rivoluzioni liberiste". Fusaro sostiene che i governi che sono venuti dopo l'inchiesta, sia di centrodestra che di centrosinistra, avrebbero avuto la medesima visione del mondo ultra liberista.