Arriva da Los Angeles, tramite le pagine dell'Huffington Post, una bella storia di scienza e solidarietà. Dodici ragazze della San Fernando High School sono state premiate per aver inventato una tenda ad energia solare che può salvare letteralmente la vita ai senzatetto. Vediamo di cosa si tratta e, soprattutto, scopriamo la motivazione che ha spinto queste adolescenti a studiare senza sosta.

Il genio al servizio del bene

Al MIT (Massachussets Institute of Technology) vengono premiate le invenzioni che si sono distinte nel campo della tecnologia.

I vincitori del premio sono veri e propri scienziati, dei geni che inventano qualcosa di nuovo. Quest'anno però i vincitori sono stati molto particolari. A portarsi a casa i 10.000 dollari in palio sono state infatti 12 ragazzine di Los Angeles. Le ragazze hanno avuto un'idea che fa anche del bene e, per questo, il loro riconoscimento è doppiamente importante. Le giovani hanno inventato una tenda ad energia solare a disposizione dei senzatetto.

Non giudichiamo, ma aiutiamo: può capitare a chiunque

A motivare il team tutto al femminile è stata la loro comune esperienza di vita. Tutte, come loro stesse raccontano, provengono da famiglie non proprio benestanti. “Non potevamo dare dei soldi”, spiega una di loro, Daniela Orozco, “così abbiamo pensato a qualcosa di diverso”.

La città di Los Angeles è tristemente famosa per la quantità, sempre in aumento, di cittadini che a causa di diversi motivi, si ritrovano senza casa. Sono i cosiddetti homeless. Nonostante la California non sia un paese particolarmente freddo, passare la notte all'aperto, in tutte le stagioni e con qualunque tempo, può portare a conseguenze tragiche.

Così le ragazze hanno pensato di collaudare una tenda pieghevole ad energia solare. Per realizzarla hanno studiato mesi, unite da una motivazione lodevole: quella di fare del bene. Un premio meritato, sia al cervello che al cuore delle ragazze. Le giovani sono rimaste molto colpite dall'aumento di persone che perdono la casa in America.

Hanno avuto anche la consapevolezza di non giudicare questi sfortunati, ma di mettersi nei loro panni. Chiunque di noi può perdere tutto, hanno raccontato le ragazze.

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