Ha trascorso la seconda notte in carcere tra la disperazione, la paura che in prigione qualcuno gliela faccia pagare, e il pentimento. Ha ammesso le sue responsabilità Massimo De Angelis, il docente di lettere 53enne arrestato due giorni fa per aver abusato sessualmente dell'alunna 15enne cui faceva ripetizioni pomeridiane nello storico e prestigioso istituito dei gesuiti 'Massimo' di Roma. Durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Annalisa Marzano che si è svolto stamattina a Regina Coeli ha chiesto scusa a tutti coloro di cui ha tradito la fiducia: i genitori della teen ager, i colleghi, l'istituto.

Ma poi ha detto: "Ero innamorato di lei, è stato un rapporto consenziente".

L'interrogatorio in carcere

Il prof oggi in carcere ha confermato i fatti che gli sono stati contestati, sostenendo però che la relazione fosse consenziente. "Ero entrato in un gioco affascinante e ho perso il controllo. Farei qualsiasi cosa per tornare indietro, solo ora mi rendo conto". A inchiodarlo, oltre ai messaggi sul cellulare della ragazzina, anche quanto lei stessa ha raccontato nel corso dell'audizione protetta in procura dopo che i genitori avevano denunciato De Angelis. A luglio 2017, l'insegnante ha iniziato a inviarle sms e foto che in cui si mostrava nudo. Dopo un'iniziale disappunto, lei ha risposto e lo scambio di video e messaggi audio erotici è diventato incessante.

"Ho una voglia pazzesca di sentire l'audio di ieri", scrive lui in un sms in riferimento ad audio con gemiti a sfondo sessuale che i due si scambiavano. Poi, come indicato dal gip nel'ordinanza, "era riuscito con accattivante astuzia a plasmare la sua volontà" e a settembre ha pianificato fittizie lezioni di latino per incontrarla senza creare sospetti.

Le conversazioni compromettenti in chat sono state cancellate su indicazioni del prof, consapevole quindi dei rischi che correva, ma alcuni messaggi inequivocabili sono stati recuperati. Tra le prove, telefonate di lunga durata in orario extrascolastico e serale. L'insegnante si giustifica dicendo che in 25 anni d'insegnamento non gli era mai accaduto nulla del genere, mai aveva chiamato una ragazza.

"Ho tradito anche me stesso", ha detto.

Ho provato a uccidermi due volte

Fabio Lattanzi, difensore dell'insegnante, lo ha precisato al termine dell'interrogatorio di garanzia. Quando la 15enne lo ha informato che i suoi genitori sapevano tutto e avrebbero scatenato l'inferno, ha tentato il suicidio due volte. La prima prendendo dei farmaci, la seconda, con il gas di scarico della macchina. "Ma mi sono addormentato e il motore si è spento. Mi ha salvato la mia compagna", ha raccontato De Angelis. Per il gip, il docente sarebbe un seduttore seriale ancora pericoloso. Lattanzi ha chiesto per l'assistito gli arresti domiciliari che il prof vorrebbe passare in un convento.

La mamma: ha approfittato di una bambina

Ai genitori della ragazzina è crollato il mondo addosso. Lo consideravano, come tutti nell'istituto Massimo, un insegnante carismatico e serio. "Ci siamo fidati di lui, evidentemente abbiamo commesso un grande errore. Nostra figlia ha meno di un terzo dei suoi anni ed è una bambina. Ha approfittato del suo ruolo e niente può giustificare quello che ha fatto", ha detto al 'Messaggero'. I genitori da un paio di mesi avevano sospetti per via di uno stato alterato della figlia e si sono attivati. Prima di Natale, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre, le hanno preso il telefono una notte mentre dormiva e hanno trovato l'ennesimo sms del prof appena arrivato: "Notte amo, scusa". L'hanno svegliata, inizialmente lei negava, poi tra le lacrime ha confessato. Il 23 dicembre è scattata la denuncia.