"Pamploneses. Viva San Fermin. Gora San Fermin!".
Il lancio del "chupinazo" (razzo), che dà il via alle feste, ha fatto da preludio, alle 8 in punto questa mattina, in Spagna nella regione di Navarra a Pamplona, all'"encierro", ovvero alla prima corsa dei tori della tradizionale festa in onore di San Firmino.
ENCIERRO. La prima corsa, di 800 metri davanti ai tori, si arriva a Plaza de Toros.
I tori protagonisti sono cinque, provenienti tutti da un unico allevamento, la gara è durata 2 minuti e 25 secondi. Ma tanti ne sono bastati per procurare almeno un paio di feriti; un corridore è stato anche incornato da un toro che aveva sterzato dal gruppo, fortunatamente a una coscia.
I feriti, nessuno in maniera preoccupante, sono stati portati per le cure del caso all'ospedale di Pamplona.
Siamo solo all'inizio, perché i festeggiamenti andranno avanti fino alla mezzanotte del 14 luglio.
Otto giorni di baldoria che iniziano con il bagno di folla, rigorosamente con il tradizionale fazzoletto rosso addosso, a base di vino. Tori e corridori, narrati anche da Hemingway, folla che ruggisce e belle sbronze, sono appena iniziati.
Nel tentativo di limitare i rischi per quanto sia possibile, introdotte nuove norme dalla comunità di Navarra che prevedono sanzioni amministrative, anche fino a sessantamila euro, per chi supera il limite del cordone di polizia lungo il percorso o la linea rossa tratteggiata sul selciato come limite invalicabile di sicurezza.
Prima dell'inizio della festa hanno protestato gli animalisti per le violenze contro i tori, denunciando che ogni anno ne vengono uccisi 50.
Il fatto curioso di questa popolare festa è che il santo patrono di Pamplona non è San Firmino, ma è San Saturnino, e si celebra il 29 novembre. Stanchi del clima poco favorevole del periodo i cittadini pamplonesi decisero di spostare la festa al giorno del co-patrono di Navarra, San Firmino, appunto il 7 luglio.