A due anni dalla scomparsa di uno dei simboli della musica partenopea, nelle sale cinematografiche italiane arriva Pino Daniele - Il Tempo Resterà. Un’escursione nella vita e nella musica dell’artista che ci ha lasciato il 4 gennaio 2015; non una biografia, anche se ci somiglia molto come dice lo stesso regista del docufilm Giorgio Verdelli, ma un percorso emozionale attraverso l’idea di musica dell'autore di "Terra Mia", aprendo idealmente la sua agenda e ripercorrendone i luoghi con la sensazione di fare qualche passo insieme a lui, ad iniziare dal Quartiere Porto dove tutto ebbe inizio.

Prodotto da Sudovest e Rai Cinema, oltre alle immagini di repertorio anche tanto materiale inedito, frutto della certosina ricerca di Verdelli, resa possibile anche grazie alla preziosa collaborazione di Alessandro Daniele, figlio di Pino.

Distribuito da Nexo Digital, Pino Daniele - Il Tempo Resterà sarà in anteprima al Teatro San Carlo di Napoli il 19 marzo, giorno del compleanno del musicista. Mentre nelle sale italiane sarà proiettato solo il 20, 21 e 22 marzo.

I personaggi nel film: da Rino Zurzolo a Massimo Troisi (passando per Eric Clapton)

I momenti di immagini e musica tratti dai concerti, nel film si incrociano con testimonianze e contributi di tanti altri artisti che hanno nel tempo collaborato con l'artista napoletano.

A fianco di James Senese, Rino Zurzolo, Tony Esposito, Joe Amoruso e Tullio De Piscopo, amici e collaboratori storici del musicista, nella pellicola di Giorgio Verdelli troveremo anche tanti altri grandi personaggi come Eric Clapton, Stefano Bollani, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, o come Massimo Ranieri, Lina Sastri e, non solo provenienti dal mondo delle note musicali, Massimo Troisi.

Con il sussidio dell’attore Claudio Amendola la voce narrante del film è quella dello stesso Pino Daniele.

Pino Daniele, partenopeo e internazionale

Il docufilm si snoda lungo un percorso temporale che parte dai primi anni Settanta e giunge fino alle ultime performance del musicista; l’obiettivo è quello di regalare ai fan un ritratto inedito del musicista, narrando di quel rapporto intrinseco e viscerale con la città di Napoli e della capacità dell’artista di toccare l’anima della sua terra creando quello stile inconfondibile che è stato anche definito il “sound napoletano”, ma nel contempo, nel corso della sua quarantennale carriera, in grado di contaminarlo dagli incontri con ritmi e melodie diverse provenienti da altri luoghi che hanno fatto di Pino Daniele un grande artista internazionale, oltre che, evidentemente, degno figlio della migliore tradizione musicale napoletana.