Julius Evola, all'anagrafe Giulio Cesare Andrea Evola, è sicuramente uno dei pensatori più conosciuti e controversi della destra italiana di ispirazione tradizionalista. Evola è anche conosciuto mediaticamente e culturalmente per essere stato il filosofo di riferimento del neofascismo e per i suoi contatti avuti con lo stesso regime mussoliniano e il Terzo Reich, anche se bisogna dire che non fu mai un'attivista e un intellettuale realmente organico al fascismo o al nazionalsocialismo. Difatti, il pensatore tradizionalista disprezzava il populismo e la demagogia tipicamente utilizzati dai movimenti fascisti e/o nazisti e, al contempo, era molto critico verso le posizioni accomodanti avute dal regime fascista nei confronti della Chiesa Cattolica.

Evola adorava il jazz e odiava le 'canzonette' di Sanremo

Considerato spesso come un semplice pensatore "reazionario", Evola in realtà era un pensatore estremamente provocatorio e fortemente anticonformista. Inoltre, il filosofo ed esoterista di origini siciliane aveva dei lati culturalmente interessanti e poco conformi all'immagine "stereotipata" che si ha sulla sua personalità. Uno di questi aspetti culturalmente interessanti era il suo interesse per la musica moderna e specialmente per il jazz. Difatti, come riporta un articolo del "Giornale", il pensatore della destra tradizionalista era fortemente interessato alla musica di derivazione afroamericana mentre detestava le 'canzonette' di Sanremo, fenomeno nazional-popolare che lo stesso 'barone' considerava affette da uno "stucchevole romanticismo".

'Da Wagner al Jazz', il libro di recente uscita sugli 'scritti musicali' di Evola

Come riporta un articolo scritto da Francesco Marotta sul sito web 'Barbadillo.it', è recentemente uscito un libro che raccoglie gli 'scritti musicali' che lo stesso Julius Evola fece tra il 1936 e il 1971. In tale libro, scritto da Pietro Chiappano e con la prefazione del musicista e filosofo Massimo Donà, si parla dell'analisi e dell'approfondimento che il filosofo tradizionalista fece sulla musica jazz, vista come strumento di 'distruzione' del 'sentire borghese' allora dominante in Occidente.

Inoltre, nella musica di ispirazione afroamericana Evola vide degli influssi di derivazione 'primitivista' e 'primordiale', che l'autore di 'Rivolta Contro il Mondo Moderno' considerava preferibili alle 'canzonette' del Festival di Sanremo.