Negli ultimi giorni si è molto parlato della Bibbia, soprattutto in relazione alla sua interpretazione. Questo perché un professore della University of California di Los Angeles (UCLA), ovvero Henry Ansgar Kelly, ha sostenuto di aver dimostrato che il diavolo non era cattivo. Quest'affermazione ha aperto una sterminata gamma di problematiche che partono dall'iconografia ecclesiastica e finiscono alla caratterizzazione di altre figure presenti nel testo sacro cristiano. Ma è stata condotta dagli scienziati un'altra ricerca che dimostra che Dio non riuscì nell'intento di sterminare un antico popolo.

Andiamo a vedere nel dettaglio la questione.

Il Deuteronomio

Il Deuteronomio, che è il quinto libro della Bibbia, nonché della Torah ebraica, riporta al verso 20:16 le seguenti parole: "Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dà in eredità, non lascerai in vita nessun essere che respiri". Dopo questo verso, vengono annoverate le città entrate nelle mire del Signore "cioè gli Hittiti, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, i Gebusei e gli Evei". E sono proprio i Cananei ad essere al centro della ricerca condotta dal gruppo di scienziati che hanno analizzato il DNA di 99 persone libanesi, incrociandolo con quello dei resti di alcuni abitanti dell'antico territorio di Canan di 3700 anni fa.

Andiamo a vedere che cosa hanno scoperto.

Il popolo è stato sterminato?

Possiamo dire, a grandi linee, che l'antico territorio di Canan corrsiponda all'attuale Libano, Israele e alcune parti della Siria. I resti presi in analisi appartenevano ad antichi abitanti di Sidone e il loro DNA corrisponde per il 99% con quello degli attuali abitanti del Libano.

La ricerca, pubblicata sul giornale American Journal of Human Genetics, afferma che la Bibbia riporta la distruzione dell'intero popolo di Canan e delle sue città. Oltre alla evidente continuazione genetica della popolazione, l'archeologia moderna non ha trovato alcuna traccia che suggerisca la distruzione delle città, che è invece riportata nella Bibbia.

I versi dell'Antico Testamento risultano quindi essere in evidente contrasto con le analisi di laboratorio. Differentemente, invece, le analisi del presunto sangue di Gesù condotte dall'Istituto di Cristallogia di Bari, secondo gli studiosi dimostrano come i Vangeli riportino correttamente il martirio di Cristo. Non ci resta adesso nient'altro che attendere nuove notizie in campo biblico. A voi i commenti.