Nel solo 2015 poco meno di un milione di persone - 962.247 per la precisione, secondo i dati Istat - si sono imbattute in controlli di vario genere da parte delle forze dell'ordine, e una parte di questi sono stati portati in questura. In molti casi chi si trova in questa situazione non conosce i propri diritti, e non sa come è preferibile comportarsi: se il fermo si prolunga faccio bene a chiedere di essere assistito da un avvocato? E' meglio dimostrarsi collaborativi o rifiutarsi di rispondere ad eventuali domande? In articolo di Vice.com di alcune settimane fa lo ha chiesto ad un avvocato: vediamo quali sono i nostri diritti e come conviene comportarsi.

E' previsto l'obbligo di informazione

Per molti anni il nostro paese non era dotato di una normativa che regolasse quali informazioni dovessero essere fornite ai soggetti che si trovassero in stato di fermo o di arresto. Ma nel 2014 sono entrate in vigore alcune direttive comunitarie che impongono agli stati dell'Unione l'obbligo di informare chi si trova sottoposto a provvedimenti che limitano la libertà personale. Le direttive comunitarie recepite prevono la "Letter of right", ovvero un elenco di diritti che le forze dell'ordine dovrebbero fornire, tempestivamente ed in forma scritta, a chi viene sottoposto ad una misura di limitazione della libertà, come un fermo o un arresto. E' quanto spiega ai giornalisti di Vice l'avvocato Gennaro Santoro dell'associazione Antigone, uno degli estensori di "Know Your Rights", un vademecum realizzato da Antigone e dalla CILD (Coalizione Italiana per le Libertà ed i Diritti Civili) che illustra quali sono i diritti delle persone che si trovano alle prese con le forze dell'ordine.

Ve lo proponiamo di seguito:

Fermo per identificazione

Le forze dell'ordine hanno il diritto di chiedere in qualsiasi momento ad un cittadino di identificarsi, anche se questo non sta commettendo nessun reato e sta passeggiando tranquillamente. Ma se a chiedere i documenti è un agente in borghese, il fermato ha il diritto di chiedergli a sua volta di identificarsi mostrando il tesserino.

Nel caso che l'agente non lo faccia, decade l'obbligo di eseguire i suoi ordini. Questo perché chiunque potrebbe millantare di appartenere alle forze di polizia. Se l'agente è in divisa o se dimostra con il tesserino la propria appartenenza alle forze dell'ordine non ci si può rifiutare di fornire le proprie generalità mediante un documento.

Se ci rifiutiamo di fornirle o se gli agenti hanno un fondato sospetto che possano essere false, possono condurci presso una stazione di polizia. E in questo caso non abbiamo diritto a farci assistere da un legale, ma il fermo per identificazione deve essere comunicato alla Procura e non può protrarsi oltre le 24 ore.

Perquisizione domiciliare o personale

La legge stabilisce che le forze dell'ordine non possano accedere alla tua abitazione, ufficio, o nella tua automobile senza un mandato della magistratura, che hai diritto a visionare prima dell'inizio del procedimento. Ma ci sono alcune circostanze che consentono la perquisizione senza disporre del provvedimento del giudice, per esempio se gli agenti hanno il fondato sospetto di rinvenire sostanze stupefacenti o armi.

Non è necessario il mandato inoltre nei casi di fragranza di reato o quando viene emessa un'ordinanza di custodia cautelare.

Ma in questi casi il cittadino ha il diritto di nominare un avvocato difensore, o interloquire nel più breve tempo possibile con lui. Se facilmente reperibile in tempi rapidi è possibile chiedere che l'avvocato o un'altra persona di fiducia assista alle operazioni di perquisizione. Se non è possibile il suggerimento della guida sopracitata è quello di seguire personalmente le operazioni e prestare attenzione a cosa viene scritto nel verbale di perquisizione. Quest'ultimo deve riportare il motivo della perquisizione, il nome di chi l'ha effettuata e le modalità della stessa, Nel caso in cui riteniate che quanto riportato sul verbale non corrisponda al vero è preferibile rifiutarsi di firmarlo.

Altre informazioni

La guida spiega inoltre quali sono i diritti di una persona in stato di "fermo" o di "arresto" (che non sono la stessa cosa), come comportarsi durante la custodia in una caserma delle forze dell'ordine e quali sono i diritti di un soggetto sottoposto ad interrogatorio.