La tecnologia fa passi da giganti, e anche i nuovi metodidi pagamento. Nel mondo e anche in italia i soldi di plastica e quelli virtuali rimpiazzano sempre di piùl'uso delcontante edel vecchio blocchetto degli assegni. Gli ultimi dati ISTAT e di Unioncamere smentiscono questa tendenza e confermanochesono tornati prepotentemente in vogaquesti titoli di credito, per lo più senza fondi. Quelli chiamati "cabriolet". Un fenomeno già noto negli ultimi anni diventata unatruffa da100 milioni di euro che nel primo trimestre 2016 ha tappezzato la penisola.Si calcola che ititoli cattivamente utilizzati e individuati sarebberoin totale 28mila.

Unfenomeno rilevante ma in calo

Il problema esiste ma si contrae, questo è lo studio realizzato dal centro registri diInfocamere. Si passa così da un valore complessivo di 207 milioni registrati nel primo trimestre 2015 ai 107 milioni del primo trimestre 2016. Il calo dei titoli "cabriolet" staccati scende da 38mila. "L'utilizzo della moneta elettronica-spiega il presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello-sta probabilmente agevolando la riduzione dei titoli di credito protestati, in particolare gli assegni. È un percorso di crescita anche culturale molto importante che il nostro paese sta compiendo e deve continuare a compiere per rendere più efficiente e sicuro il mercato italiano".

Lazio, Lombardia e Campania

La vita dell'imprenditoria è difficile, aggravatadalla crisi che non da tregua e dallo scarso credito che soprattutto le piccole imprese riescono a ottenere dalle banche.A volte la catena dei pagamenti è lunga e basta un inceppo per far saltare l'intera filiera d'incassisalvo buon fine. Ciononostante non sono mai mancati i furbetti.La regioneLazio, Roma in primis, sono in testa a questa triste graduatoria con oltre 8mila assegniemessi senza fondi nel trimestre in esame,seguita da vicino dalla Lombardia con 7.400 e dalla Campania con 2.400.

Proprio nella regione Campania si attesta il numero più elevato di cambiali protestate, circa 19mila, contro le 16mila in media di Lombardia e Lazio. I più virtuosi? Gorizia, Fermo e Biella. Meno di dieci titoli di credito in questione.