La produzione di olio di oliva ha avuto un calo del 38% in un solo anno. Questa pesante flessioneavrà come immediata conseguenza l’aumento del prezzo per il consumatore. Di certo, un altro bruttissimo segnale per gli agricoltori italiani alle prese, sempre di più con concorrenza sleale e mancanza di trasparenza sulla qualità del prodotto, ma anche per il consumatore che vedrà lievitare il costo dell’olio italiano. L’olio di oliva, infatti, è uno degli elementi, se non il principale protagonista, della dieta mediterranea. La principali regioni italiane che producono olio di oliva sono, in ordine di quantità prodotta, la Puglia, la Calabria e la Sicilia.

A danneggiare sensibilmente la produzione di olio italiano anche la massiccia quantità di olio importato

Purtroppo, a danneggiare sensibilmente la produzione del vero olio italiano è anche la massiccia quantità di extravergine importato dal nostro paese. Infatti, oltre il 60% delle bottiglie confezionate in italia contiene un prodotto non Italiano. In particolare, di tutto l’olio importato il 60% arriva dalla Spagna, il 25% dalla Grecia e il 10% dalla Tunisia. A favorire la crescita dell’importazione del’extravergine anche le norme europee. Questi dati non posso che far riflettere.

Olio di oliva simbolo della dieta mediterranea e della riscossa dell'agricoltura italiana?

Quanti consumatori sanno effettivamente di comprare dell’olio straniero quando vanno al supermercato?

Infatti, pur con etichetta italiana, spesso il prodotto non è italiano, ma per l’appunto spagnolo, greco o tunisino. Niente di irregolare, ma crediamo sia necessario che il consumatore sappia esattamente la provenienza di quello che sta comprando, al di là dell’etichetta e del confezionamento. Per questo, pensiamo sia giusto, come richiesto anche dagli stessi agricoltori, favorire il made in Italy o, quantomeno, non ostacolarlo. L’olio di oliva è il simbolo della dieta mediterranea e potrebbe diventare anche il simbolo della riscossa per l’agricoltura italiana.