scandalo alla Kobe Steel, la maggiore azienda a livello internazionale di lavorazione acciaio con sede a Kobe in Giappone, e grande allarme sicurezza in tutto il mondo per tutti i prodotti realizzati utilizzando quell’acciaio, risultato non conforme agli standard di qualità a dispetto delle, mendaci, certificazioni.

Lo scandalo Kobe Steel tocca un elevato numero di società straniere come Gm, Ford, Boeing, Rolls Royce, Intel, Panasonic, Toshiba Daikin, oltre che il settore dei reattori nucleari, realizzati anch’essi con tubi di acciaio prodotti dall’azienda giapponese, e dei trasporti, con particolare riferimento alla West Japan Railways.

Le aziende invitate a sospendere l’utilizzo dell’acciaio Kobe Steel

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA) sta invitando le aziende che utilizzano i prodotti in acciaio forniti dalla Kobe Steel a sospenderne immediatamente l’impiego, soprattutto dopo l’ammissione dell’azienda giapponese di aver falsificato i dati contenuti nelle certificazioni d’obbligo inerenti gli standard di qualità del prodotto.

Lo scandalo che ha investito il leader nipponico dell’acciaio si è già esteso ad alcune fabbriche in Cina, Malaysia e Thailandia e, secondo fonti ufficiali, riguarderebbe un totale di 500 società clienti di Kobe Steel.

Già in precedenza si erano rivelati problemi sui prodotti in alluminio e rame, anch’essi, come l’acciaio, venduti con falsi certificati di qualità o addirittura privi delle necessarie ispezioni finali che devono essere garantite dal produttore.

Le aziende automobilistiche le maggiori coinvolte

I funzionari della Kobe Steel stanno lavorando per determinare l’estensione del problema che comunque, visti i clienti, è a livello mondiale.

Ma sono per lo più le case automobilistiche a risultare coinvolte nella problematica, seguite da quelle aeree e ferroviarie, le principali clienti dei prodotti forniti dal Giappone.

La stessa Subaru sta provvedendo al richiamo di numerose autovetture ma si attendono ancora le reazioni di altre case automobilistiche come Mitsubishi, Ford, Toyota, Mazda, Nissan, Honda e Suzuki.

Kobe Steel avrebbe falsificato il 4% della produzione in 11 mesi, quelli che vanno dal settembre 2016 all’agosto 2017, stando ai dati forniti da Autonews.

Immediato il crollo in borsa con una perdita di 1,2 miliardi di dollari ma per Kobe Steel è solo l’inizio di un terribile scandalo per il quale dovrà risarcire, solo per quanto riguarda le automobili, 200 case produttrici.