L’agenzia La nuova vita, che si occupa di organizzare e gestire i trasferimenti degli italiani nei paesi esteri con clima mite e una fiscalità agevolata, nel corso dell’ultimo anno è stata contattata da oltre 4000 persone, un dato che la dice lunga sul crescente fenomeno della fuga all’estero.
Così, dopo la fuga dei cervelli, ci si appresta ad assistere alla fuga dei pensionati, ritenuti fino a oggi la base inattiva dell’economia italiana e ora animati da un nuovo spirito tutt’altro che stanziale; i pensionati moderni, che sono in Italia più di 16 milioni su un totale di abitanti di 60 milioni, hanno un elevato peso in realtà che si esprime nell’adesione a partiti e a gruppi sindacali e ora cercano, al di fuori del Bel Paese, sole e clima mite, serenità e divertimento, ma soprattutto desiderano un fisco più agevolato che trasformi la pensione percepita in un gruzzolo privo di tasse e vessazioni.
Il profilo del pensionato della nuova silver economy
Occorre dimenticarsi del pensionato relegato in casa a fare i conti con la spesa e il circolo bocciofilo e di questo gli economisti se ne sono già accorti, definendo silver economy il nuovo giro di denaro generato dalla categoria, che ha innalzato i numeri del turismo da crociera, dimostrando il nuovo trend di comportamento.
Ovviamente si parla di pensionati con carriere in ambiti professionali di un certo livello e che percepiscono assegni di tutto rispetto; secondo i dati forniti da Censis elaborati su base Istat, il 25,7% dei pensionati italiani percepisce un assegno mensile inferiore ai 500 euro, il 40% incassa tra i 500 e i 1000 euro, il 23,5% riceve importi tra i 1000 e i 2000 euro mentre solo il 3,2% supera la soglia dei 3000 euro al mese.
Tra i paesi ambiti da coloro che hanno dato il nome a un nuovo tipo di migrazione, quella previdenziale, ve ne sono alcuni che non si sono fatti sfuggire questo fenomeno come Spagna e Portogallo, dove il vantaggio fiscale è del 5% in media, percentuale variabile a seconda delle diverse aliquote e che si aggiunge a un particolare costo della vita che risulta piuttosto basso.
A fronte di un affitto medio pari a 400 euro e a un pasto in ristorante al costo di 10 euro, è evidente che il potere attrattivo di questi paesi è talmente forte che in molti casi i nuovi expat si spingono fino all’acquisto di una casa, il cui costo sarebbe inaccessibile in Italia; il Portogallo in particolare è il paese di tendenza nell’ultimo periodo e che con una politica particolarmente aggressiva per servizi offerti ha già provocato l’esodo di circa 300 italiani, solo nel corso del 2017.
Niente tasse sulla pensione
Il sogno di ogni pensionato, una pensione tax free, e una realtà per coloro che hanno già fatto il grande passo; per i primi dieci anni di residenza in Portogallo, ad esempio Lisbona, la pensione è infatti totalmente esentasse e bisogna considerare che la residenza è ottenibile dopo solo sei mesi di vita in uno stesso posto; il Portogallo non solo prevede questa esenzione, ma è in grado di offrire una buona qualità dei servizi sanitari e ospedalieri, tanto che le comunità italiane presenti nel paese sono cresciute sensibilmente.
A livello socio culturale, il trasferimento in età matura viene vissuto dai nuovi expat come un’avventura, l’inizio di una seconda vita ma soprattutto come una rivalsa su quella che ritengono, in Italia, un’ingiustizia fiscale a danno dei frutti di una intera vita lavorativa.