Il 12 marzo potrebbe essere la giornata decisiva per la risoluzione della paradossale situazione che si è venuta a creare nell'ambito delle Pensioni scuola con i cosiddetti Quota 96.
In un nostro articolo di due giorni fa (leggi qui) abbiamo fatto il punto della situazione analizzando le dichiarazioni che in questo periodo sono state fatte sulla questione delle pensioni scuola e Quota 96 da parte del presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, da parte del responsabile scuola del PD, Davide Faraone, da parte della Ghizzoni e di Poletti, il nuovo Ministro del Lavoro.
Pensioni scuola e Quota 96: le ultime dichiarazioni e i precari della scuola e abilitati TFA ordinario
Queste ultime dichiarazioni mostrano come la soluzione per i Quota 96 e in generale per le pensioni scuola, si stia sempre di più avvicinando. I precari della scuola e gli abilitati TFA ordinario attendono questo provvedimento quanto e forse di più dei professori che vorrebbero andare in pensione: si tratta di una mossa che faciliterebbe il turn over e permetterebbe a molti giovani (e spesso non più tali) di entrare finalmente nella scuola.
Pensioni scuola e Quota 96: 12 marzo giorno decisivo
Le ultime notizie, segnalate anche sul sito Orizzonte Scuola, confermano che il 12 marzo riprenderà la discussione sul testo unificato C.
249, quello che permetterebbe la risoluzione dei Quota 96.
Il testo, che porta la firma della Ghizzoni, riguarda la modifica dei requisiti di accesso alla pensione per i Quota 96, coloro che, ormai pronti alla pensione, a causa di un grossolano errore della riforma delle pensioni Fornero, non possono più accedere al momento al trattamento pensionistico.
La questione è nota: la legge Fornero non ha tenuto conto delle specificità del settore scolastico per cui l'anno di contribuzione scade a fine anno scolastico e non a fine anno solare.
Pensioni scuola e Quota 96: l'iter del testo unificato
Il testo che apporterebbe modifiche ai requisiti per il pensionamento dei Quota 96 era in realtà approdato nella commissione Lavoro del Senato, già il 13 febbraio 2014.
Da lì, poi, era giunta alla VII Commissione e anche in quel contesto aveva avuto parere favorevole.
Il problema è che poi l'emendamento si è bloccato nella V Commissione Bilancio. La questione riguarda ancora una volta l'eventuale copertura economica per una mossa che permetterebbe a migliaia di insegnanti di andare in pensione.
I precari della scuola e gli abilitati TFA ordinario attendono con trepidazione che questo testo unificato venga finalmente accolto. Se così fosse e il testo divenisse legge entro e non oltre l'aprile 2014, i docenti che rientrano nella categoria Quota 96 potrebbero fare entro il 31 maggio la domanda di pensionamento.
Insomma, sono in molti in trepidante attesa.
E non soltanto docenti pronti alla pensione in quanto hanno raggiunto la Quota 96, e non solo i precari della scuola e gli abilitati TFA ordinario che vedono nella legge una possibilità di apertura di spiragli lavorativi, ma anche l'intero paese. Perché una riforma delle pensioni non soltanto iniqua ma proprio sbagliata è veramente una vicenda tutta italiana.