Sono state presentate venerdì scorso i nuovi provvedimenti riguardanti la riforma sulla Pubblica Amministrazione ma soprattutto l'argomento più discusso dell'ultimo triennio: le Pensioni.
Tra le misure in questione, anche le nuove norme sui trasferimenti e la staffetta generazionale per i più giovani che si ritrovano tuttora senza un lavoro. "Parte il ricambio generazionale" ha annunciato il premier Matteo Renzi, il quale prevede la creazione di circa 15 mila posti per i giovani.
Al ricambio generazionale infatti si può dare luogo a con migliaia di pensionamenti, lasciando cosi il posto alle nuove leve.
Nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri previsto anche un piano di pensionamenti anticipati obbligati per coloro che hanno già maturato gli attuali requisiti pensionistici: 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini e 41 anni e 6 mesi di servizio per le donne.
I nuovi provvedimenti dovrebbero riguardare anche i professori universitari e i dirigenti medici responsabili di strutture complesse. Nel decreto anche un provvedimento sulla mobilità. Come accennato dal ministro Madia, infatti, la mobilità sarà obbligatoria fino a 50 chilometri e prevederà uno stipendio da percepirsi per intero e non ridotto. Mentre a partire dalla fine di ottobre sarà abolito il cosiddetto trattamento di servizio.
Pertanto, una volta raggiunta l'età pensionabile accompagnata dal raggiungimento dei requisiti contributivi, il lavoratore non potrà più rimanere a lavoro nella pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda invece i magistrati ordinari, contabili e amministrativi over 70, il discorso del trattamento di servizio varrà dal 31 dicembre 2015.