Lunedì scorso, 21 luglio, è partito il piano edilizia voluto e programmato dal sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Roberto Reggi: i più informati sapranno che il progetto si articolerà su tre fasi che avranno come obiettivo quello di rendere più belle, più sicure e migliori le scuole italiane.

Un'altra notizia, senza dubbio, importante e positiva per il rilancio, anche sul piano economico, del settore dell'Istruzione è arrivata ieri dal Consiglio dei Ministri che ha modificato il regolamento sulla ripartizione dell'otto per mille a diretta gestione statale, introducendo una nuova destinazione che verrà chiamata 'quota scuole'.

Una risoluzione 'lampo', questa che andrà a tutto beneficio degli Istituti scolastici che, così, potranno contare sull'otto per mille per attuare un programma di riqualificazione delle strutture e degli edifici.



Miur, piano edilizia Reggi e Governo Monti: 'quota scuole' come 8 per mille

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, unitamente con il ministro Stefania Giannini, vuole fare in fretta per la delibera del decreto legge che, una volta approvato dal Consiglio dei Ministri, dovrà proseguire il suo iter dalle commissioni competenti, prima di essere definitivamente approvato, come si spera, entro il prossimo autunno. 

Verrà, dunque, aggiunta la 'quota scuole' tra i beneficiari dell'otto per mille con le seguenti motivazioni: 'ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficienza energetica degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica'. Nella stessa riunione del Consiglio dei Ministri si è dato il via libera ad altre destinazioni dell'otto per mille che riguardano il contrasto della 'fame nel mondo', le calamità naturali, l'assistenza ai rifugiati e la conservazione dei Beni culturali.


Un passo avanti, quindi, verso il riassesto delle scuole italiane: gli italiani, pertanto, potranno scegliere di destinare l'otto per mille dell'Irpef per riqualificare gli edifici scolastici: certo, se consideriamo che, secondo un' indagine conoscitiva, il fabbisogno per il completo rinnovo o adeguamento dell'intero patrimonio scolastico (42mila edifici) sarebbe pari a 30 miliardi di euro, la strada è ancora lunga. I primi passi, però, almeno si stanno muovendo: sempre che i soldi arrivino a 'destinazione' e vengano realmente usati con saggezza.