Le novità proposte dal ministro Stefania Giannini per il prossimo anno scolastico stanno scatenando le feroci polemiche dei docenti che contestano soprattutto la decisione di raddoppiare il numero delle ore di lavoro di insegnamento, fino a 36 settimanali. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ha attaccato duramente il nuovo piano del Miur, minacciando una guerra alle istituzioni.



Miur, scuola, Gilda contro Ministro Giannini per le 36 ore settimanali

Il concetto applicato dal ministero dell'Istruzione sulla nuova riforma è da tradursi in questi termini: 'Insegnanti, volete un aumento di stipendio? Lavorate di più!'. Da qui parte la protesta di Rino Di Meglio che controbatte l'iniziativa del ministro Giannini, giustificandola col fatto che i docenti italiani 'lavorano quanto i loro colleghi europei e in alcuni casi anche di più' anche perchè le ore di insegnamento negli altri Paesi dell'Unione Europea sono pari a 45 o 50 minuti e non 60, cioè intere, come qui in Italia.
Il coordinatore della Gilda è più che mai deciso a condurre la protesta contro un Miur che 'intende "spremere" ulteriormente gli insegnanti': Di Meglio ricorda che il lavoro dei docenti non si limita soltanto alle ore effettive di insegnamento ma che si allarga ampiamente se si tiene conto del tempo impiegato nella preparazione delle lezioni, dei compiti da assegnare in classe e della loro correzione, tutte attività che vengono svolte a casa e non a Scuola.



La rabbia di Rino Di Meglio è ulteriormente alimentata dal fatto che c'è stato alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in questo nuovo piano scolastico: se la direttiva rimarrà questa, la minaccia di scioperi e di proteste a partire dal mese di settembre diventa inevitabile, anche perchè gli insegnanti non possono accettare quello che appare come 'un contratto di autorità' imposto dal ministro Giannini.