Mentre è in corso di definizione la ripartizione provinciale delle immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico 2014/2015, l'Anief scende di guerra per le gravi carenze del personale Ata in tutta Italia: come forse saprete, il numero dei posti destinati al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario sono appena 4.599, in pratica quelli relativi al turn over (la sostituzione di tutti coloro che andranno in pensione a partire dal prossimo 1 settembre).
Il problema è che il sistema scolastico necessiterebbe di almeno altre dodicimila assunzioni, tra assistenti amministrativi (ne servirebbero 2.692), collaboratori scolastici (8.172), collaboratori scolastici tecnici (104), assistenti tecnici (1032), cuochi (126), guardarobieri (111) e infermieri (36). Ad amplificare ancora di più il tono delle polemiche, è arrivata la notizia secondo la quale il Miur starebbe inviando ai direttori generali una nota specifica in cui si richiederebbe di lasciare inalterato il numero del contingente relativo al personale Ata.
Il rischio (serissimo) è che si ripresentino gli stessi gravi disservizi che si sono verificati nel corso dell'anno scolastico 2013/2014, con la chiusura di diverse scuole causata dalla presenza di troppa sporcizia.


L'Anief denuncia, inoltre, il fatto che dal 2011 sono stati cancellati un quinto dei posti riservati ai non docenti ed è facilmente comprensibile come tutto l'apparato organizzativo in supporto alla didattica possa considerarsi in ginocchio. Inoltre, viene denunciato altresì il fatto che il Miur ha provveduto all' assunzione di meno di un terzo dei posti liberi, contravvenendo  alla norma che obbliga l’assunzione di un contingente pari al cinquanta per cento del numero dei posti messi a disposizione per la mobilità.
L'Anief ha voluto ribadire quali gravi disagi la Scuola è costretta a subire: ad esempio, la mancanza di assistenti tecnici in tutte le scuole primarie e le scuole medie di primo grado, ha costretto i dirigenti scolatici a spendere soldi prelevandoli dai fondi già esigui, per rivolgersi a ditte esterne. Sono tanti, comunque, gli Istituti che hanno già rinunciato, lasciando laboratori informatici non funzionanti e uffici senza manutenzione.