Se da un lato si aprono degli spiragli per i tanti lavoratori disagiati che aspettano una soluzione alla loro situazione di stallo, dall'altro crescono le preoccupazioni per la crisi economica e per i moniti delle organizzazioni internazionali, che suggeriscono proprio di tagliare le Pensioni. Purtroppo le notizie che arrivano non permettono di guardare al futuro con molta serenità, visto che tutti concordano su di un fatto preciso: le pensioni per essere accessibili e sostenibili anche in futuro dovranno passare per il calcolo contributivo.

Lo diceva Carlo Cottarelli (commissario alla spending review) quando per reperire le risorse necessarie a sanare le tante situazioni derivanti dalla Riforma Fornero proponeva un contributo di solidarietà da applicare sulle mensilità retributive più generose.

Lo sottolinea ancora una volta il Commissario Vittorio Conti dell'Inps, quando propone di eliminare il vincolo dell'età anagrafica al pensionamento, chiedendo in cambio di calcolare la mensilità da erogare sulla base del montante effettivamente versato dal lavoratore.

Il monito del Fondo Monetario Internazionale: per fare risparmi operare con tagli sulle pensioni

Dopo l'Ocse, torna a esprimersi in modo negativo sull'economia italiana un altro organismo internazionale: l'FMI. "Le riforme precedenti hanno rafforzato la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico. L'obiettivo dovrebbe spostarsi verso i risparmi sulle pensioni attuali, magari attraverso una maggiore indicizzazione progressiva".

È il parere di Christine Lagarde, che commenta in questo modo l'indicazione di procedere a dei tagli sul welfare previdenziale: "la spending review è uno strumento importante, ma ulteriori risparmi saranno difficili senza affrontare il tema dell'elevata spesa per le pensioni".

L'idea della Lagarde è coerente con quanto espresso solo pochi giorni fa dal Commissario dell'Inps Vittorio Conti, che ha messo però l'accento sulla necessità di flessibilizzare ulteriormente lo scivolo di fuoriuscita dal mondo del lavoro con un nuovo sistema "senza date fisse.

Piuttosto raggiunta una certa quota di contributi, si dovrebbe lasciare libertà ai lavoratori di decidere quando andare in pensione". Ovviamente una simile misura avrebbe un costo esplicito, cioè il ricalcolo della mensilità attraverso l'utilizzo del metodo contributivo.

Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti apre alla possibilità di offrire la pensione anticipata ai lavoratori disagiati

Secondo il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, un provvedimento che si basa sul passaggio al contributivo potrebbe essere utilizzato proprio per venire incontro alle necessità dei tanti lavoratori disagiati attualmente impossibilitati ad accedere all'Inps.

Stiamo parlando di esodati, lavoratori precoci e persone che hanno svolto lavori usuranti, bloccati in una situazione di stallo a causa dell'elevato vincolo anagrafico.

"E' intenzione del Governo, nel contesto della legge di stabilità fare un esame di tutte le specifiche situazioni meritevoli di tutela previdenziale e pensionistica". Ma attenzione, perché la misura non sarà di carattere universale: "è da rilevare che il legislatore, per garantire la sostenibilità della previdenza in futuro, ha inteso circoscrivere le categorie che possono accedere al pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età". E voi siete d'accordo a utilizzare l'opzione contributiva per anticipare la possibilità di pensionamento? Fateci sapere cosa pensate attraverso un vostro commento.