Le questioni che il Governo è chiamato a risolvere in campo previdenziale sono davvero moltissime, tra i temi più spinosi troviamo certamente la tanto discussa proroga dell'opzione donna, la pensione anticipata a 62 anni ed il prestito Inps: nel 2015 approderanno finalmente novità di rilievo? Sembra la classica domanda da 1 milione di dollari che moltissimi cittadini continuano a farsi, specie dopo l'entrata in vigore della Legge Fornero che ha spostato in avanti l'asticella per giungere alla pensione, pensiamo agli esodati, ai lavoratori precoci , a coloro che hanno sempre svolto mansioni usuranti e ai Quota 96 della scuola.

Al coro degli scontenti si sono aggiunte anche le lavoratrici che chiedono, attraverso il Comitato Opzione Donne, la proroga della legge 243/2004 e la cancellazione della circolare Inps 35/2012. Le novità sono attese da molti, i lavoratori vogliono capire quale sarà il loro futuro previdenziale, ad oggi le soluzioni proposte paiono nebulose e gli occhi sono tutti puntati sulla Legge di Stabilità. I cittadini vorrebbero che per una volta alle parole il Governo Renzi facesse seguire i fatti, ma al momento la previdenza non sembrerebbe l'interesse prioritario del premier che dedica tutte le proprie energie al Job Act e alla cancellazione dell'articolo 18.

Opzione donna: il no giunge dall'Inps, ma le lavoratrici sono pronte ai ricorsi

Per quanto concerne la cosiddetta opzione donna è in atto un vero e proprio braccio di ferro tra le lavoratrici e il Governo: le prime sono pronte a battersi se non verrà eliminata la circolare 35/2012 che rischia di escludere dal diritto alla pensione ben 6000 lavoratrici, il secondo glissa sull'argomento dando di fatto, con la regola del silenzio assenso, appoggio alla circolare che riduce e di molto i tempi richiesti per poter maturare i requisiti.

Come finirà? Nella Legge di stabilità si prenderà una decisione o si glisserà sull'argomento esattamente come è avvenuto fino ad oggi, dopo la risoluzione firmata dalla Gnecchi che invitava il Governo ad evitare una pioggia di ricorsi estendendo l'opzione donna?

Pensione anticipata a 62 anni, a che punto siamo? Ultime novità

Damiano continua ad incalzare il Governo affinché venga ripresa in considerazione la propria proposta di legge la PDL 857, presentata nell'aprile del 2013.

La proposta è ormai nota anche all'opinione pubblica, che confida che finalmente il Governo Renzi possa accettarla dando così una speranza ai tanti lavoratori rimasti nel limbo previdenziale. Il testo suddetto prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata a 62 anni d'età una volta raggiunti i 35 anni di contributi o (a 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica), a patto che l'assegno previdenziale sia pari almeno a 1,5 volte l'imponibile dell'assegno sociale.

Si teme che il provvedimento, viste le poche risorse finanziarie a disposizione dello Stato e l'ultimo monito giunto dal FMI riguardante una spesa previdenziale troppo elevata, difficilmente troverà accoglimento nella prossima Legge di Stabilità, anche perché secondo le stime dell'Inps sarebbero necessari oltre 40 mld di euro. Una strada ancora percorribile parrebbe la proposta del prestito Inps ( APA) di Polettiil lavoratore potrebbe andare in pensione contraendo un prestito con l'Inps da rendere poi, senza interessi, una volta raggiunti i requisiti richiesti dall'attuale Riforma Fornero. Sarà dunque questa la novità dal 2015?