Non si placano le polemiche intorno alle questioni riguardanti la riforma delle Pensioni 2014 contenute nella legge di stabilità 2015. La critica questa volta giunge dall'Adepp, l'Associazione degli Enti Previdenziali Privati, che invita il governo a rivedere tutte le storture presenti per quanto concerne la previdenza complementare. Come abbiamo segnalato più volte, un provvedimento contenuto nella legge di stabilità prevede l'innalzamento della tassazione sui fondi pensionistici privati, il che potrebbe portare a una riduzione decisiva di quello che viene definito il secondo pilastro della previdenza.

Sempre riguardante la materia previdenziale, il 1 novembre è il giorno in cui si avrà lo stop al trattenimento in servizio.

In questo articolo analizzeremo queste due questioni riguardanti la riforma delle pensioni 2014, analizzeremo le critiche dell'Adepp e cercheremo di capire per chi e in che misura si avrà la fine del trattenimento in servizio a partire dal 1 novembre.

Riforma pensioni 2014, news al 28/10: le critiche di Camporese, presidente dell'Adepp

Si può parlare di vera e propria stangata sui fondi di previdenza privata e si tratta di una delle poche norme previste nella legge di stabilità che contribuiscono a una vera riforma del mondo pensionistico. Il prelievo fiscale sui fondi pensione, infatti, sale dall'11% al 20%, dunque raddoppia quasi, e l'aliquota prevista per i rendimenti delle cosiddette casse previdenziali private sale dal 20% al 26%.

Secondo Camporese, presedente dell'Adepp, si tratterebbe di un unicum in tutta Europa e creerebbe una disarmonia irreparabile per quanto riguarda l'equilibrio tra primo e secondo pilastro della previdenza. L'innalzamento della tassazione di fatto equipara i fondi pensionistici privati a qualsiasi altro operatore speculativo del mercato per cui, secondo Camporese, si penalizzano fortemente tutti coloro che intendono costituirsi un fondo per la pensione integrativa.

Si sottolinea tra l'altro come il pilastro di previdenza privata è assolutamente fondamentale per tutti quei professionisti che, con il passaggio al metodo di calcolo contributivo, vedranno i propri assegni pensionistici dimagrire fortemente nel momento della cessazione del lavoro. Camporese si augura che, nell'iter parlamentare della legge di stabilità, si rivedano le caratteristiche di questo provvedimento.

Si tratta, nelle sue parole, di vera e propria ingiustizia.

Riforma pensioni 2014, news al 28/10: il trattenimento in servizio nelle Pubbliche Amministrazioni

Secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 2 del DL n. 90 del 2014, divenuto poi legge n. 114 del 2014, verrà abolito l'istituto del cosiddetto "trattenimento in servizio". Si tratta di una misura che dava la possibilità, sulla base di specifiche esigenze, al personale che aveva raggiunto i 68 anni di età di poter continuare a lavorare per altri due anni aggiuntivi. Con le nuove regole, tutti i provvedimenti in tal senso disposti ma non ancora efficaci alla data del 31 ottobre 2014 saranno revocati d'ufficio e dal 1 novembre vi sarà la collocazione in pensione di tutto il personale che ha raggiunto i requisiti anagrafici.

Ci sono, però, delle eccezioni: si tratta dei magistrati ordinari, amministrativi, militari, contabili. Per questa categoria, infatti, i trattenimenti in servizio saranno fatti salvi fino alla data del 31 dicembre 2015.