Giungono importanti novità in merito al nuovo Regime dei Minimi 2015 previsto in Legge di Stabilità per i possessori di partite Iva: l’emendamento Zanetti è infatti stato bocciato perché ritenuto inattuabile, ecco che l’unica concreta speranza di giungere ad una modifica del testo licenziato alla Camera passa adesso dal Senato. A nulla è valso dunque l’incontro che Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche, aveva avuto la settimana scorsa con il sottosegretario del Ministero dell'Economia e delle Finanze Enrico Zanetti, che anche sulla scia di quel meeting aveva presentato l’emendamento poi respinto da Commissione Bilancio e organi giudicanti.

Ricordiamo che in riferimento al nuovo Regime dei Minimi 2015 previsto in Legge di Stabilità per i possessori di Partite Iva l’emendamento Zanetti prevedeva due sostanziali modifiche: soglia reddituale di accesso fissata per i professionisti a 30mila euro annui anziché 15mila e imposta sostituiva all’8% anziché al 15. Restando sempre in tema di partite Iva ma esulando per un istante dal solo Regime dei Minimi 2015 va poi sottolineato l’ok del governo Renzi all’ODG (Ordine del Giorno) che prevede il blocco dell’incremento dei contributi INPS per le stesse partite Iva: l’ODG è a firma Misiani (membro della Commissione Bilancio e Finanze di Montecitorio) Bonomo, Gribaudo e Ascani.

Partite Iva, Regime dei Minimi 2015: respinto l’emendamento Zanetti, Senato unica speranza ma lo scenario si fa più complesso da decifrare

Come accennato in apertura, l’emendamento Zanetti che intendeva modificare l’impianto normativo inserito in Legge di Stabilità a proposito del nuovo Regime dei Minimi 2015 per possessori di partite Iva è stato respinto. Niente soglia fissata a 30mila euro e niente imposta sostitutiva all’8%, con la conseguenza che in assenza delle opportune modifiche i professionisti che vorranno aprire partita Iva accedendo al Regime dei Minimi 2015, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, dovranno mantenersi entro i 15mila euro l’anno e pagare un’imposta del 15% (più il 27% di contributi all’INPS). ‘Il previsto abbassamento dagli attuali 30mila a 15mila euro annui escluderebbe un numero consistente di professionisti dal regime di vantaggio, ridimensionando lo spirito stesso della norma che intendeva sostenere una platea ampia di lavoratori autonomi con capacità reddituale contenuta e con difficoltà di crescita nell'attuale fase di crisi’, ha dichiarato Armando Zambrano parlando di Legge di Stabilità, partite Iva e nuovo Regime dei Minimi 2015. Adesso l’unica concreta speranza si annida nel pronunciamento del Senato, che in questi giorni dovrà dare il proprio ok al testo licenziato alla Camera: le possibilità di accoglimento di ulteriori modifiche paiono comunque limitate, con uno scenario futuro che a questo punto si fa più che incerto. Si, perché un Regime dei Minimi 2015 per i possessori di partite Iva strutturato secondo le norme contenute in Legge di Stabilità farebbe si che il regime ordinario divenga il più conveniente adottabile per quasi tutte le categorie di lavoratori autonomi: la natura stessa di una partita Iva assoggettata ad un Regime dei Minimi verrebbe dunque meno, con il rischio concreto che a lungo andare lo strumento diventi ‘inutile’ per i lavoratori autonomi. Seguiremo i futuri sviluppi, se desiderate continuare a rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.