Vi ricordate quando alcune settimane fa, con l'articolo "il mondo del lavoro tra truffe e nuovi furbetti" abbiamo approfondito la storia di S. sul mondo dei furbetti del lavoro? In questi giorni ho voluto testare sulla mia pelle questo abominio che si protrae grazie alla collaborazione dei giornaletti o siti internet che diffondono annunci truffa. Il giorno 18 febbraio rispondo ad un annuncio in cui una ditta A. srl cercava numero 3 addetti al customer care o per dirla alla italiana "assistenza clienti". Dopo qualche giorno per l'esattezza il 23 cm.

mi arriva sulla mail personale questo messaggio: "Gentile candidato, in merito alla nostra offerta di lavoro, vorremmo invitarla a sostenere un colloquio informativo presso la nuova filiale di Roma. La preghiamo di contattare il numero xxx per fissare un appuntamento con un nostro responsabile del personale (dal lunedì al venerdì ore 10 -17)". Come prefissato fisso un colloquio per venerdì 27 febbraio, il referente mi fa delle domande circostanziali mettendo in campo i software che conosco o chiedendomi sugli studi che ho fatto, poi comincia ad elencare le mansioni dicendo che nella mattina bisognava recarsi dai clienti per delle letture dei contatori e nel pomeriggio il lavoro si sarebbe trasferito in ufficio per l'immagazzinamento dei dati.

Tutto questo era finalizzato all'apertura del primo negozio di un noto fornitore di energia a Roma. Mi da appuntamento per martedì per vedere sul campo il lavoro. Il giorno prefissato arrivo e parto con due operatori in giacca e cravatta per zona Piazza Jonio a Roma. Dopo una buona oretta arriviamo, i due si dividono e io vengo affidato al più esperto dei due.

Entriamo in un condominio (e io pensavo di andare a leggere contatori per clienti che lo avevano richiesto), il personaggio comincia a suonare per i campanelli e solo una povera anziana risponde e ci apre. L'agente comincia a fare delle domande su chi pagava le bollette o sul perché era passata a quel fornitore dicendo la menzogna che quel dato fornitore avrebbe mandato delle letture fasulle, cosa non vera perché l'autolettura avviene in automatico, ma in una maniera talmente brusca e violenta che la povera anziana si agita.

Il tale non contento di aver agitato ricomincia a suonare campanelli e le povere anziane che non aprivano perché non capivano venivano etichettate con frasi del calibro "ma si tornate a casa!". Io attonito finisco il condominio e sentendomi preso in giro lascio e me ne vado. Approfondisco la situazione e torno nel pomeriggio, per prendere la mia borsa che avevo lasciato in ufficio, al quartier generale in zona Tor Vergata (Roma), dove come in aziende che si rispettino dovrebbero stazionare segretarie amministrative che disbrighino pratiche. Torno e rimango dalle 14-18 ad aspettare che qualcuno venga senza ottenere nulla. Il giorno dopo ritorno per prendere la mia borsa e suono, aspettando che qualcuno apra scorgo che la ditta non è menzionata nella cassetta della posta ma solo sul campanello.

Aspetto diversi minuti, con le evidenti testoline che spuntano dalla finestra come se fossi un bandito del calibro di Al Capone, prima che qualcuno apra e mi consegni sulla tromba delle scale la borsa. Perché ho raccontato questa storia? Perché continuo questa crociata? Perché ormai tanti sono i giovani truffati che si alzano ogni mattina con la speranza che quello sia per lui il giorno che l'incubo della disoccupazione o della precarietà termini e invece no, c'è gente che ancora oggi sbeffeggia, truffa e prende in giro questa disperazione latente e ottenebrante. Per quanto questi truffatori abuseranno ancora della nostra pazienza? Quanto tempo deve ancora passare prima che le autorità se ne accorgano? Il futuro sarà il maestro del nostro domani ma il passato è sicuramente il vate della nostra storia.

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